Domenica 13 ottobre, alle 17, all’auditorium comunale, in piazza Matteotti. Interverranno l’autrice Maria Carla Crosta, il vice sindaco Raffaella Bruti e la studiosa Gabriella Norcia
L’auditorium comunale di Bolsena, in piazza Matteotti, ospita domenica 13 ottobre, alle 17, la presentazione del libro di Maria Carla Crosta “Karla. La bambina comunista”. Con il sostegno della Regione Lazio (Piano annuale 2023, L.R. 24/2019), il patrocinio del Comune di Bolsena e dalla Biblioteca comunale di Bolsena, l’incontro vedrà la studiosa Gabriella Norcia proporre una selezione di letture tratte dal libro, mentre il vice sindaco Raffaella Bruti dialogherà con l’autrice, esplorando le tematiche e le esperienze di vita che hanno ispirato l’opera.
Pubblicato da Davide Ghaleb editore, “Karla. La bambina comunista” è un affresco vivido e commovente di un’epoca ormai lontana, che racconta la storia di Karla, una bambina che cresce nella Tuscia del secondo Novecento.
Attraverso i suoi occhi, il lettore ripercorre le vicende di un mondo contadino segnato dal fascismo, dalle guerre e dalla miseria, ma anche dalla lotta per il riscatto sociale e dalla costruzione di una forte identità politica. Il romanzo esplora i processi di spopolamento delle campagne, le rivendicazioni sindacali, e il microcosmo familiare e sociale in cui Karla si forma, diventando prima bambina e poi donna.
Le immagini e i sentimenti di un passato mai dimenticato tornano a vivere tra le pagine del libro, dipingendo un quadro drammatico, talvolta incompreso dai protagonisti, ma sempre genuino e in armonia con la natura, le tradizioni e la religione.
La riflessione sulle dinamiche politiche dell’epoca, che sottende il processo decisionale di allora, trova nuova risonanza nella realtà odierna, invitando il lettore a confrontarsi con un mondo in continua evoluzione. Maria Carla Crosta descrive la sua opera come “un’autobiografia un po’ vera, un po’ inventata; un racconto un po’ riscontrato, un po’ immaginato; un romanzo un po’ vero, un po’ falso; coerente con le verità percepite e il tempo che fu”.