Oggi, 10 Nisan 5781 o 23 marzo 2021 che dir si voglia, seggi aperti in Israele. Si tratta della quarta elezione parlamentare in meno di due anni.
L’incertezza regna sovrana e sull’affluenza alle urne potrebbe anche essere incisivo un “effetto pandemia” che potrebbe incoraggiare gli elettori a non rischiare potenziali contagi recandosi ai seggi.
A tal riguardo, la Commissione Elettorale Centrale con forza ha informato la popolazione dell’allestimento di seggi speciali riservati sia ai pazienti affetti da Covid-19 sia a coloro che sono sottoposti a quarantena preventiva; inoltre in tutti i seggi sono state adottate misure igienico-sanitarie necessarie.
Come nelle tre precedenti, anche questa tornata elettorale sembra essere tutta incentrata sulla grande incognita: Netanyahu sì o Netanyahu no. Infatti, il paese sembra diviso in due grandi blocchi, quello formato dai sostenitori del “solo Bibi” e quello dei sostenitori del “chiunque eccetto Bibi”.
Il “Bibi” in questione è il primo ministro uscente Benjamin Netanyahu, leader del Likud e alla guida dello Stato d’Israele da 15 anni totali di cui 12 senza interruzione.
Domenica, la tv Canale 13 ha diffuso un sondaggio che prevede come risultato uno stallo politico e, di conseguenza, una quinta tornata elettorale.
I blocchi pro e anti Netanyahu risulterebbero pari, mentre il partito islamista Ra’am varcherebbe di poco la soglia elettorale tanto che potrebbe fare da ago della bilancia.
Il sondaggio, poi, assegnerebbe 28 seggi al Likud di Netanyahu, seguito da Yesh Atid che ne riceverebbe 20. 11 seggi a Yamina di Naftali Bennett mentre per il partito Nuova Speranza di Gideon Sa’ar i seggi sarebbero 9.
La Lista Congiunta (araba) potrebbe invece guadagnare 8 seggi, 7 al partito laicista di Avigdor Lieberman Yisrael Beytenu parimenti il partito ultraortodosso ashkenazita Ebraismo Unito della Torà, mentre al partito ultraortodosso mizrahi Shas verrebbero attribuiti solo 6 seggi (3 in meno degli attuali 9)
6 seggi per l’estrema destra, Sionismo Religioso, stesso numero per il partito Laburista guidato da Merav Michaeli. Il sondaggio prevede il pareggio a tre di Meretz, Blu-Bianco e del partito islamista Ra’am che otterrebbero ciascuno 4 seggi superando di poco il quorum minimo del 3,25% dei voti validi.
Se gli israeliani confermassero i numeri ipotizzati, nello scenario che si configurerebbe, né Netanyahu con i suoi alleati né i suoi oppositori riuscirebbero a formare una coalizione di maggioranza in grado di ottenere i fatidici 61 seggi indispensabili per avere la maggioranza alla Knesset.
Gli exit-poll stasera alle 22:00.