Cavour e Papa Francesco

Due sole citazioni, che riguardano due uomini dalle idee diverse, nati in tempi differenti, accomunati da un unico aspetto: la volontà di unione. Questo è il centro del messaggio del premier Draghi al Senato. Unire, mettere da parte le divisioni. “Non c’è sovranità nella solitudine”, afferma l’ex Bce. Tanta concretezza e attenzione, poca retorica, che si evince proprio dalle uniche menzioni fatte: Camillo Benso, Conte di Cavour, era un uomo anti clericale; Papa Francesco, pontefice degli ultimi, rappresenta la cristianità nel mondo. Nel corso della loro vita, hanno lavorato per unire: il primo la comunità dei cittadini, il secondo quella dei credenti.

Ai tempi di Cavour, la Russia era ancora un’organizzazione feudale, in Francia nasceva il Secondo Impero per via elettiva e in Inghilterra iniziavano a essere supportati i movimenti di unità nazionale – Mazzini era stato a Londra e lì maturò l’idea della “Giovine Europa”. Nel 1850 venivano promulgate le leggi Siccardi, che istituivano il matrimonio civile, contrariamente alle volontà del clero. Una rivoluzione per l’epoca. Il governo di Cavour venne costituito grazie alla politica del connubio: mettere insieme i liberali coi democratici più moderati per portare il Paese al miglioramento.

Al giorno d’oggi, nell’era di Papa Francesco, la Russia ha superato il feudalesimo, tuttavia in società persistono gravi violazioni di diritti, che il Presidente ha accennato. È il Paese dove Navalny viene avvelenato, misteriosamente, poi incarcerato; nel quale le proteste vengono sedate duramente. La Francia è lo Stato, insieme alla Germania, citato da Draghi nell’ambito della collaborazione tra membri dell’UE. L’idea europea del premier non differisce granché da quella di Macron, che sarà un alleato, non un nemico che vive al confine con noi. Nell’Europa cavouriana l’Inghilterra si animava di movimenti di unità, oggigiorno è fuori dall’Unione, grazie a movimenti scissionisti. Le leggi Siccardi separavano lo Stato e la Chiesa del Regno di Sardegna e creavano sconcerto con la previsione del matrimonio civile, uno scandalo per il mondo ecclesiastico. Nel XXI secolo, nel dibattito interno alla Chiesa il tema matrimoni è ancora molto acceso: i matrimoni omosessuali sono un tabù che la religione, nelle persone dei suoi rappresentanti, non accetta ancora. E infine, la politica del connubio può essere esemplificativa anche della formazione dell’esecutivo Draghi: mettere insieme forze politiche diverse, liberali e democratici per l’appunto, verso un obiettivo comune. Allora v’era da unire l’Italia, oggi c’è da uscire dalla pandemia.

Tra le parole di Draghi, le citazioni di Cavour e Papa Francesco non devono passare inosservate. Uomini di storia, nella storia di epoche diverse, eppure con ricorsi storici non tanto dissimili. L’auspicio comune è che dalle parole si passi ai fatti, senza dimenticare che un Paese ha bisogno sia del sacro che del profano per crescere e unire le sue genti.

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