Il clima natalizio accresce l’umore di tutti, svaniscono i pensieri e l’organizzazione delle feste diventa l’affare principale. Un vento lieto (oltreché assai freddo) soffia per le strade, tra la gente. Nei giorni seguenti, tra i vari appuntamenti, è bene fermarsi a riflettere su quale sia lo spirito del Natale. Il modo opportuno per vivere le festività è decorare soprattutto l’anima, oltre al resto. Ebbene sì, la gioia, la serenità e la pace nascono proprio dalla nostra anima. Così come ogni ghirlanda viene messa sugli alberi, ogni dispiacere deve essere tolto dalla lista dei pensieri. Insomma, tutti dovremmo imparare da Francesco, bambino di 14 anni palermitano e tifoso della Juventus, perché la sua storia rappresenta l’essenza del Natale. Il piccolo sta lottando contro un tumore e la sua voglia di vivere gli ha permesso di incontrare il suo idolo, Cristiano Ronaldo, e accompagnare il campione all’ingresso dello stadio, prima del derby di sabato scorso.
Se fra trent’anni qualcuno chiederà a Francesco di raccontare l’esperienza più bella della sua vita, egli senza dubbio racconterà di Ronaldo e, perché no, di aver sconfitto il cancro anche grazie alla felicità dell’incontro col proprio mito.
Nelle ore che verranno, cerchiamo la pace, senza aspettare che questa venga a noi. E ricordiamo la caparbietà di Francesco, affinché la sua speranza sia la nostra fonte di benessere, per ottenere ciò che meritiamo.
A volte, in fin dei conti, Babbo Natale è pure moro, calciatore e con un fisico invidiabile!