Un’odissea senza fine quella dei contratti Covid per la scuola.
Nati sotto il segno della polemica, sono stati destinati ai docenti assunti per dividere le classi e per favorire il distanziamento sociale. Da subito avevano fatto discutere l’assenza di indennità di licenziamento e la possibilità di rescissione del contratto per giusta causa nell’eventualità di un nuovo lockdown.
Da qualche tempo era sparita la clausola di rescissione in caso di lockdown; questi giorni, però, è arrivata un’altra doccia fredda: in alcune regioni (Toscana in testa) sono state momentaneamente bloccate le assunzioni di personale docente con contratto Covid.
Il motivo è semplice: il ministero ha ‘sbagliato i conti’ e ha interpretato male le possibilità di ripartizione dei fondi disponibili.
Anche in Abruzzo e Veneto si è verificato lo stesso problema che ha investito le convocazioni in Toscana.
In queste tre regioni, dunque, il meccanismo delle chiamate per contratto Covid è momentaneamente fermo fino a nuovo ordine.