Architetto, membro dell’Associazione universitaria “Storia della città”, Bianca Coggi è autrice del libro “Colleferro, città nuova del Novecento. Storia urbanistico-architettonica dalle origini ad oggi”.
Nell’opera viene raccontata la storia della città, nata nei primi anni del secolo scorso per ragioni militari e industriali. Colleferro, quindi, si svilupperà tra gli anni trenta e sessanta, secondo un preciso disegno progettuale unitario, grazie alla sapiente mente di uno dei massimi esponenti dell’architettura moderna italiana: l’ing. Riccardo Morandi.
Come spiega l’architetto Coggi: “La bellezza dell’opera di Morandi è riconoscibile, soprattutto in due accezioni fondamentali: volontà di sperimentazione e ricerca formale dell’espressività strutturale e funzionale.”
Morandi, infatti, fu un professionista visionario che, come spiegato nel libro, con i suoi progetti non andò a caratterizzare soltanto edifici e infrastrutture, ma anche città intere. Come nel caso di Colleferro, dove l’ingegnere ha realizzato dalle case operaie all’albergo, dagli edifici industriali a quelli di rappresentanza politica e religiosa, misurandosi con nuove tecniche costruttive, nuovi linguaggi architettonici, riuscendo a dar vita a degli esempi di architettura eccezionali: la Chiesa di Santa Barbara (1935), il Mercato Coperto (1939-40), il centro direzionale BPD (1935), le Palazzine INA-CASA (1956), il Centro Studi Chimco-fisici (1953-57), il Cementificio (1936 e 1964), il Centro Metallurgico (1954).
L’opera della Coggi si incentra sul “nucleo di fondazione” della città, edificato tra il 1913 e il 1969 e progettato per accogliere le famiglie di impiegati e operai.
Il testo rappresenta una raccolta sistematica di scritti, “racconti”, disegni e dati storici sulla città già pubblicati, ma è anche ricco di nuove immagini, letture e documentazioni inedite.
Un libro quindi straordinario, che riesce ad immergere il lettore a pieno nella Colleferro morandiana.