L’orrore delle Foibe torna a far rabbrividire. Da anni continuano le ricerche e le riesumazioni delle vittime delle Foibe, una delle piaghe storiche più orribili e sanguinose ad opera dei partigiani jugoslavi guidati dal maresciallo Tito contro militari e civili italiani che abitavano le zone della Dalmazia, della Venezia-Giulia, del Quarnaro e collocabile storicamente tra il 1943 e il 1945.
È di pochi giorni fa la notizia, divulgata dai media croati, del ritrovamento di 814 corpi di vittime di questo macabro eccidio (tra cui donne, bambini e suore) presso la foiba di Jazovcka, sita presso il villaggio Sošice (tra la Croazia e la Slovenia).
A causa del troppo tempo trascorso, purtroppo, è impossibile l’identificazione delle vittime ma, oltre alle molte donne e bambini, i corpi apparterrebbero anche a diversi ustascia (appartenenti al movimento nazionalista e fascista croato, alleati dei nazisti), domobranci (combattenti della Guardia Territoriale Slovena, formatasi per contrastare l’avanzata dell’ Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia capitanato da Tito), infermieri, medici dell’ospedale di Zagabria e civili croati.
Come è successo in precedenti occasioni, questa notizia in Italia non ha avuto molta rilevanza mediatica, cosa assolutamente ingiusta e sbagliata essendo stato, quello delle Foibe (che, ricordiamo, sono delle caverne verticali molto profonde nelle quali vennero gettate un cospicuo numero di vittime della furia partigiana jugoslava) uno dei massacri e delle vergogne più effimere della storia e che ha colpito anche molti dei nostri connazionali.