Uno spettacolo mozzafiato: non ci sono altre parole per descrivere la scia luminosa tracciata dalla cometa Neowise in queste vivide notti d’estate. Complice un clima decisamente favorevole, il corpo celeste è stato finalmente avvistato e “paparazzato” nei pressi dell’Osservatorio Astronomico di Gorga (RM) da Alessandro Baroni ed Eros Paolozzi, autori di istantanee davvero impressionanti generate nella tarde serate del 18 e 19 luglio 2020.
“L’aspettavamo da qualche giorno – commenta Alessandro Baroni, fotografo amatoriale originario di Segni – non è stato facile immortalarla, anche a causa delle avverse condizioni climatiche dei giorni scorsi. Ma ne è valsa la pena aspettare”.
A fargli eco l’amico Eros Paolozzi il quale, da grande appassionato di astronomia, ci ha inviato una brillante disamina storico-scientifica in merito alla chiacchieratissima cometa: un approfondimento a cui vale la pena dare un’occhiata prima di immergersi completamente nella bellezza artistica di una serie di scatti – è il caso di dirlo – davvero spaziali.
“Individuata il 27 marzo 2020 dal telescopio NEOWISE che ne ha fornito una fotografia all’infrarosso e ufficialmente catalogata come cometa il seguente 31 Marzo, C/2020 F3 – o meno formalmente NEOWISE – ha recentemente fatto la sua comparsa nei nostri cieli.
La cometa ha attraversato l’eclittica già i primi di giugno, andandosi però a posizionare nel lato lontano del Sole rispetto agli osservatori terrestri; eventualità che ha impedito l’osservazione fino ai primi di luglio quando ha cominciato a fare capolino alle prime luci dell’alba.
Come tutte le comete, anche NEOWISE altro non è che un corpo vagante nello spazio profondo composto da un nucleo roccioso e ghiacciato: fredda e buia. Il suo viaggio millenario l’ha portata ad avvicinarsi alla nostra stella dove, a causa dell’elevata temperatura del Sole, gran parte dei ghiacci che la ricoprono si è trasformata in gas, dotandola sì di una caratteristica chioma e coda (più di una, in realtà), ma consumandola e riducendone le dimensioni.
Questo destino avverso non sembra aver rallentato l’avanzata di NEOWISE come è invece successo ad altre comete che ci aspettavamo quest’anno; NEOWISE continua la sua corsa dirigendosi verso il punto più vicino alla Terra (22 luglio 2020) e sfreccerà nei nostri cieli a una distanza di soli 103 milioni di kilometri (sarà più vicina a noi di quanto lo è il nostro Sole).
Luminosa e inarrestabile, è considerata la cometa più grande visibile dal nostro pianeta dai tempi di Hale-Bopp nel lontano 1997 e sarà visibile a occhio nudo, nelle sere estive italiane, fino ai primi di agosto, perciò trovate un posto sufficientemente buio, individuate la costellazione dell’Orsa Maggiore (Grande Carro), e osservate la porzione di cielo sotto le stelle Dubhe e Merak (le due del segmento che punta alla Stella Polare), potreste sorprendervi nel vedere NEOWISE a colpo d’occhio. Un consiglio: correte a vederla! C/2020 F3 farà di nuovo capolino dalle nostre parti tra 6768 anni, o almeno, ciò che ne resterà.
Corritrici instancabili, le comete viaggiano fino a consumarsi completamente, a volte in maniera sorprendente rapida; per citare l’astronomo canadese David Levy, ‘le comete sono come i gatti: hanno la coda e fanno ciò che vogliono’. Giungono a noi dalle profondità più remote del nostro Sistema Solare dove giacciono i resti della nebulosa da cui esso stesso ha preso vita.
Messaggere di mondi e di tempi lontani, sulle comete sono stati trovati campioni di molecole organiche precorritrici di quelle da cui si è evoluta la vita sulla Terra. Forse, più che ‘figli delle stelle’, dovremmo sentirci figli delle comete.”