Una condanna e tre assoluzioni. Si chiude così il primo grado del processo per reati ambientali nella Valle del Sacco con la lettura, mercoledì 16 luglio 2020, da parte del giudice Luigi Tirone, della sentenza presso il Tribunale di Velletri.
Carlo Gentile, all’epoca dei fatti direttore dello stabilimento industriale della Caffaro a Colleferro, è stato condannato a due anni di reclusione per il reato di disastro innominato, al pagamento delle spese processuali, al risarcimento dei danni alle parti civili da liquidare in un separato giudizio civile, al pagamento di una provvisionale esecutiva a favore di Italcementi, costituita parte civile nel processo, pari a 200mila euro. Gentile è poi stato condannato alla refusione delle spese di costituzione e assistenza sostenute dalle parti civili per un totale di 25mila euro in favore rispettivamente del ministero dell’Ambiente e di Italcementi; 5mila euro in favore dei Comuni di Colleferro, Anagni, Gavignano, Segni e Ceccano; e 4mila euro per ciascuna delle restanti parti civili. È stata concessa a Gentile la pena sospesa e la non menzione nel casellario giudiziale.
Giovanni Paravani e Renzo Crosariol, legale rappresentante e direttore tecnico del consorzio Csc (Consorzio Servizi Colleferro), anche loro a processo, sono stati assolti per non aver commesso il fatto.
Assolto anche Giuseppe Zulli, ex direttore della Centrale del Latte di Roma, che, secondo la Procura, era a conoscenza che le mucche degli allevamenti che rifornivano l’azienda fossero contaminate. Nella sentenza si apprende che i fatti contestati non sussistono.