Colleferro, Nappo: “No a nomi del passato. Proposi le primarie, bocciate per interessi personali e da giochi di palazzo. Il centrodestra avrebbe bisogno di rinnovamento”

Nei giorni scorsi, a Colleferro, si è infuocato il dibattito nel centrodestra locale intorno al nome del candidato sindaco che avrà l’arduo compito di sfidare il Pierluigi Sanna alle prossime elezioni amministrative.

Abbiamo rivolto al consigliere comunale Riccardo Nappo alcune domande per capire meglio la situazione e fare il punto sulle sue posizioni politiche.

Buongiorno Consigliere e grazie per la disponibilità.  Un anno fa lei aveva proposto le primarie quale strumento per scegliere il candidato sindaco del centrodestra a Colleferro. A circa tre mesi dalle elezioni amministrative sono definitivamente sfumate, perché?

Grazie Direttore per avermi dato la possibilità di esporre il mio pensiero riguardo le prossime elezioni. Le primarie potevano essere un strumento molto bello per definire chi avrebbe potuto sfidare Sanna e ridare al centrodestra una nuova linfa, ricreando un clima di partecipazione tra la gente. La mia idea era quella cercare l’unità e di essere il più inclusivo possibile, cercando di allargare il contesto anche ad altre personalità della società civile che volevano dare un contributo positivo alla Città. Purtroppo questo non è stato possibile perché alcuni hanno pensato solamente al proprio tornaconto, invece di pensare al bene della collettività. I partiti hanno voluto far decidere e scegliere i candidati all’interno dei palazzi. Questo dal mio punto di vista è inaccettabile. Bisognerebbe aver rispetto per chi come me, ed altri, ha portato avanti per cinque anni un progetto e si sono opposti politicamente alle scelte dell’attuale amministrazione, mettendoci sempre la faccia.

Tanti i nomi che circolano riguardo il prossimo candidato sindaco del centrodestra. Tra i più accreditati quelli di Giorgio Salvitti e Mario Cacciotti, osteggiati però dal capogruppo del Lega Andrea Santucci, che chiede rinnovamento. Tu cosa pensi di queste candidature? Sono i nomi giusti?

No, con tutto il rispetto, non c’è nulla di personale ma non sono nomi giusti. Ovviamente è una mia opinione che poi sarà certamente verificata attraverso le urne. Ripeto, ci sono persone che hanno messo la faccia su questioni che non erano di propria competenza non avendo mai governato in passato. Altre invece si sono nascoste preferendo rimanere in anonimato per cinque anni senza rispondere a questioni molto delicate per poi riuscire fuori prima delle elezioni. Non credo questo sia il miglior modo di creare partecipazione e rispettare il ruolo che ci ha riconosciuto la gente votandoci. Sono convinto che il passato non abbia un appeal capace di contrastare l’attuale Sindaco, ci vorrebbe qualcosa di nuovo che non è stato possibile presentare poiché si è scelto di non far partecipare le liste civiche e gli indipendenti come me al tavolo delle trattative. Non si è avuto il coraggio di cambiare classe dirigente.

Alla fine saranno i partiti a decidere nei palazzi romani? E cosa faranno a quel punto gli indipendenti e i rappresentanti del mondo civico?

Esattamente, questo è stata la loro strategia. Do a loro i miei auguri ma sono convinto per i motivi che dicevo prima che non è stata la scelta migliore. Durante le discussioni iniziali, insieme alle liste civiche avevamo proposto un documento che sostanzialmente diceva che chi aveva avuto in passato incarichi di governo non poteva essere il candidato Sindaco.

In questi 5 anni all’opposizione abbiamo visto poca unità di intenti nel centrodestra e diversi individualismi. Tu che impressione hai avuto? Ti sei sentito sostenuto?

Io ho fatto il mio dovere, ho elogiato quando c’erano idee funzionali per la mia città ed ho criticato quando serviva. Altri dovrebbero riflettere e farsi un esame di coscienza. Questo modus operandi di divisione è stato sempre frutto della loro strategia: lasciarci soli in tutte le questioni trattate per evitare che noi eletti in consiglio potessimo avere maggiore risalto e visibilità rispetto a chi poi voleva fare il candidato Sindaco. Credo che la candidatura come primo cittadino non sia una questione ereditaria e che debba essere riconosciuta dalle persone, senza imposizioni. Da persona libera quale sono, non avendo mai più aderito a nessun partito dal 2006 mi sento libero di scegliere quello che ritenga più giusto per la mia Città. Prima degli interessi personali vengono i progetti e l’idea di Città futura. Da 20 anni faccio politica prima da militante e poi da consigliere sempre perorando gli interessi del prossimo mettendomi sempre a disposizione. Sinceramente, credevo in un altro epilogo. Sono felice però che nei prossimi anni ci saranno bellissime sfide per Colleferro, nel 2021 sarà Capitale dello spazio Europea, la riapertura di Via Romana. Aver dato il mio contributo per me è motivo di grandissimo orgoglio. Sono progetti che partono da lontano, dagli anni 90 e vedono completarsi oggi. Su questi ed altri progetti necessitiamo di energie fresche, competenti e capaci.

Grazie consigliere per non essersi sottratto alle domande e per aver risposto con grande onestà intellettuale. Buon lavoro.

Grazie a voi per lo spazio concesso. Un saluto a tutti i lettori.

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