“Erasmo – fondazione di partecipazione” ha elaborato un paper di analisi e proposte per affrontare la “fase 2” dell’attuale situazione emergenza sanitaria. Il documento, redatto dal gruppo coordinato dal prof. Piero David del Cnr, attraverso dati recenti italiani ed europei, scandaglia lo scenario odierno in modo attento e offre sia una valutazione economica e sociale, sia una lettura della situazione nazionale e continentale.
“Si tratta di una prima analisi della fase di trasformazione che sta vivendo l’economia italiana – dice il prof. Piero David, economista del Cnr – in parte con un approccio teorico, ma orientata all’individuazione di policy da adottare per ricostruire un tessuto economico in un contesto dove alcune limitazioni sperimentate in questi due mesi ci accompagneranno per molto tempo”.
La proposta di Erasmo ruota intorno all’idea di una “economia a bassa mobilità”, completata con una serie di spunti e riflessioni e con 7 proposte utili ad offrire una strategia di breve periodo per la ripartenza del nostro tessuto economico e sociale che eviti di trasformare l’attuale condizione di emergenza in una drammatica crisi economica.
“Siamo convinti – ha detto Giacomo D’Arrigo, presidente di Erasmo – che oggi più che mai nell’attuale condizione di emergenza sanitaria, servano idee e proposte che contribuiscano a non morire di stasi. Il nostro vuole essere un contributo di analisi ed operativo, per partecipare con idee e proposte concrete al dibattito sulla “fase 2″ e su come questa debba realizzarsi”.
Il paper di Erasmo, oltre ad essere rivolto ai diversi decisori politici italiani, si rivolge anche alla dimensione europea considerando che virus e crisi conseguente non conoscono barriere e che tutta l’Unione Europea deve impostare una comune strategia economica, sociale, culturale di ripartenza, per questi motivi occorre un approccio continentale al tema e per questi motivi Erasmo invierà questa prima analisi a tutti gli eurodeputati italiani ed ai capigruppo di tutti i gruppi dell’Europarlamento oltre che a quelli del Parlamento italiano.