“Non c’è nessuna evidenza del fatto che gli animali d’affezione giochino un ruolo determinante nella diffusione di Coronavirus che riconosce, invece, nel contagio tra gli esseri umani la via principale di trasmissione. Tuttavia, poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi scientifici suggeriscono che gli animali domestici siano, in talune situazioni, suscettibili alla malattia da COVID-19, è fondamentale tutelare gli animali dai pazienti infetti, limitando la loro esposizione. I nostri piccoli amici sono vittime e non untori, come invece si va illogicamente e irresponsabilmente dicendo in questi giorni, generando una ingiustificata psicosi collettiva che spesso si traduce in abbandoni e maltrattamenti sugli animali. A tutto questo diciamo basta”. A parlare, in una nota, è il segretario nazionale del partito Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica.
“È certo che nè gatti nè cani possono contagiare l’uomo come del resto viene riportato nel sito ufficiale sia del Ministero della Salute che della Federazione dell’Ordine dei Veterinari – continua Caramanica -. Notizie del genere, dai toni allarmistici, tendono a trovare terreno fertile nelle persone che si fermano alla sola lettura del titolo senza approfondirne il contenuto; ed in tutti ciò un prezzo alto lo pagano gli animali domestici che divengono così oggetto di scellerate azioni di abbandono determinate solo da un panico immotivato dalla stessa disinformazione. C’è da tenere presente che i ricettori di tali tipologie di notizie non sono medici o scienziati professionalmente competenti ma persone che magari non hanno una cultura scientifica e soprattutto persone che in questo momento sono destabilizzate psicologicamente per la situazione che stanno attualmente vivendo. Alla luce di tutto questo, dunque, chiediamo alle istituzioni e ai mass media di avere la giusta etica e diffondere nella pubblica opinione corretta e reale informazioni al fine di evitare conseguenze negative sulla salute dei nostri amici a 4 zampe”.