Il coronavirus ha ferito gravemente la nostra Nazione come il resto mondo. Tantissime le persone che, ogni giorno, combattono questa guerra contro un nemico invisibile e spaventoso. Tra questi, i sindaci dei nostri comuni. A tal proposito abbiamo contattato Ivan Ferrari, sindaco di Gavignano, per fare il punto della situazione nel paese da lui amministrato.
Salve sindaco e grazie per la disponibilità. Nei scorsi giorni si sono registrati i primi casi di Covid-19 a Colleferro, Artena e Carpineto. La preoccupazione è, comprensibilmente, aumentata, vista anche la connessione che c’è tra i cittadini dei vari comuni. Com’è la situazione oggi a Gavignano?
Stiamo vivendo un momento di grande preoccupazione. Ognuno di noi sta rinunciando alla propria routine, ai propri spazi e ai propri affetti, ma con coraggio stiamo contribuendo a superare questa emergenza.
Noi Gavignanesi siamo una grande Comunità da sempre. Siamo storia, bellezza arte e cultura e stiamo affrontando insieme questo momento all’insegna del dovere e della responsabilità.
I Gavignanesi sapranno uscirne a testa alta, come sempre hanno fatto. Esprimo vicinanza a tutti gli italiani e le italiane, che stanno combattendo contro il Coronavirus e ringrazio tutti gli operatori sanitari, le forze dell’ordine e di polizia e i volontari della protezione civile che stanno svolgendo un lavoro encomiabile e superlativo.
Non abbassiamo la guardia e continuiamo a presidiare il territorio h24.
Quali iniziative avete messo in campo, come amministrazione comunale, per garantire la salute pubblica e prevenire i contagi? Come stanno rispondendo i gavignanesi?
Con anima, corpo e tanto cuore abbiamo messo in atto tutte le risorse possibili per aiutare le persone più fragili, garantendo il servizio di consegna a domicilio sia dei beni di prima necessità sia dei farmaci; abbiamo eseguito la disinfezione delle aree più frequentate ed è in programma la sanificazione di tutti gli edifici pubblici; stiamo presidiando il territorio h24 e forniamo indicazioni alle tante chiamate che i cittadini ci fanno. Insieme all’amministrazione ho deciso che, ogni domenica, faremo risuonare nel paese la nostra musica italiana e quella della Madonna delle Grazie alla quale tutti noi siamo devoti perché simbolo di protezione per i Gavignanesi.
Come giudica le misure messe in campo dal governo? Sono sufficienti o ritiene si sarebbe dovuto fare qualcosa di diverso?
Le misure del governo sono state oculate e condivise con il comitato tecnico scientifico nazionale.
Analizzare e contestualizzare nell’ immediato non è semplice; parlare è facile, poi prendere decisioni sui diritti delle persone è ben altra cosa.
Non è il momento della demagogia o delle chiacchiere ma è il momento dell’unità nazionale, della collaborazione e del buon senso. Quella che stiamo vivendo è un’emergenza che nessun paese è pronto ad affrontare.
Sono state messe in atto delle misure che hanno portato alla chiusura di tutti i servizi e le attività non essenziali, più che prevedibile, ma sono sicuro che, se rispettiamo le regole ne usciremo presto. D’altro canto, non possiamo non sentirci vicini a tutte quelle famiglie italiane, nostri fratelli e connazionali che hanno perso i loro cari.
Non ci arrendiamo e combattiamo anche per loro affinché i nostri figli e chi verrà dopo di noi possa avere di nuovo un degno futuro.
Quale appello vuol fare ai suoi concittadini?
Chiedo di continuare così. Siamo una grande comunità, soprattutto ora dobbiamo rispettare le regole e stare a casa, lo dobbiamo per chi sta male, per chi soffre, per chi sta affrontando sacrifici e sforzi enormi. Rinasceremo insieme più forti e più coesi di prima, perché verrà la quiete dopo la tempesta e avremo la consapevolezza che uniti anche se lontani sapremo guardare al futuro in maniera più responsabile.
Torneremo a ridere e scherzare e lo faremo con quella forza e consapevolezza che più ci contraddistingue nel mondo. Come ha detto Conte, restiamo distanti oggi per abbracciarci più forte domani.