Abbiamo giocato tutti con le costruzioni, o con la casa di Barbie. Assegnavamo nomi (imbarazzanti) alle bambole o ai pupazzi e li facevamo muovere dentro un universo immaginario. Le storie erano imbarazzanti quanto i nomi, ma erano importanti: ci facevano sentire vivi, protagonisti, direttori, scenografi. Probabilmente, è così che ci si sente tutti i giorni alla Pixar. Oltre l’enorme pressione di un progetto, oltre l’aspetto economico e manageriale, oltre tutte le responsabilità di quell’insignificante dettaglio dell’essere adulti, possiamo immaginarci i laboratori di animazioni digitale come un immenso, meraviglioso playground, un lavoro-parco giochi per adulti rimasti un po’ bambini: solo facendo questo sforzo di immaginazione riusciamo a cogliere il senso del loro lavoro, la provenienza della loro motivazione.
Sfido chiunque ad entrare alla mostra Pixar, al Palazzo delle Esposizioni, e ad uscirne senza desiderare di lavorare dentro quel playground, nel quale, sostanzialmente, si fa qualcosa di simile al gioco del bambino con le costruzioni: si creano mondi.
In principio fu Toy Story, poi arrivarono gli insetti di A Bug’s Life: dal punto di vista grafico, i bambini degli anni ’90 percepirono immediatamente una differenza. C’era qualcosa di diverso nell’animazione, una fluidità che la rendeva immensamente più reale e più coerente.
Gli animatori Pixar lavorano su ogni singolo dettaglio della realtà che contribuiscono a creare: è impressionante la quantità di disegni preparatori utilizzati per lo studio di una singola foglia o per i capelli di Merida, la protagonista di Rebel – The Brave. Niente, nella storia, è lasciato al caso: persino l’arredamento risponde a criteri precisi, e, nel caso della famiglia di supereroi Incredibili, è ispirato direttamente alle riviste di arredamento extra lusso e minimal, al fine di evocare il sogno americano, il boom economico.
Creare mondi significa questo: saper gestire (in teamwork, dinamica non semplice), una quantità enorme di informazioni e materiale creativo. Qualcosa di simile si riscontra nelle saghe fantasy, nelle quali gli autori devono partire dallo stesso presupposto che viene ribadito, più volte, all’interno del percorso della mostra: nulla di ciò che viene creato esiste davvero, quindi si parte da zero, prendendo spunto dalla realtà e lavorando per analogia, approssimazione, rovesciamento della realtà stessa. Pensate a Harry Potter o al Signore degli Anelli, alla quantità di personaggi, luoghi, linguaggi che sono veicolati in queste opere, e avrete un’idea approssimativa di quello che è il processo creativo in un laboratorio di animazione digitale. Con la differenza che si lavora in gruppo, che le fisicità, gli abiti, le personalità e gli ambienti vengono pensati da teste diverse che mettono insieme il proprio lavoro e lo rivedono costantemente. I latini, questo, lo chiamavano labor limae.
Nel corso di questo enorme lavoro preparatorio, nascono dei disegni che sono pura bellezza! Lasciatevi incantare dagli esemplari a carboncino fissati da lacca per capelli (ce ne sono un paio, per Alla ricerca di Nemo e Wall E, che sono splendidi); imparate cos’è un colorscript, un momento del processo creativo in cui si studia la disposizione cromatica, in maniera distinta e separata dalla forma del personaggio o dell’oggetto (e si producono, anche in questo caso, esemplari interessantissimi); guardate le storyboard, embrioni di storia completa in cui sono presenti tutte le informazioni fondamentali del film che conoscete e amate; infine, non perdetevi le radiografie dei personaggi di Toy Story e uno strumento eccezionale, il rotoscopio, sul quale è meglio non rilasciare anticipazioni, perché l’effetto sorpresa è determinante!
E quando, alla fine, uscirete dal Palazzo con la nostalgia e la voglia di riprendere in mano le vecchie VHS, ricordatevi che tutto è partito da due lampade da scrivania che giocano a palla.
NB informazioni di servizio!
La mostra è al Palazzo delle Esposizioni fino al 20 gennaio 2019.
Prezzi biglietti
Intero € 12,50
Ridotto € 10,00
Ragazzi dai 7 ai 18 anni € 6,00
Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni.