Ex Ilva: il fallimento della politica

Quanto sta accadendo alla acciaierie di Taranto ha dell’incredibile. Decine di migliaia di persone rischiano di rimanere disoccupate e la nostra nazione perderà la più importante acciaieria d’Europa.

Davanti a situazioni tanto gravi e complesse la politica avrebbe il dovere di fare quadrato e, almeno il governo, dovrebbe ragionare in funzione degli interessi del paese e non di quelli di parte.

Purtroppo però, quando a formare i governi sono “omini” mossi solo da sciocche questioni di principio, capaci di mettere il proprio orgoglio e la propria arroganza davanti al bene del Paese, si finisce con il generare enormi disastri che pagheremo tutti noi.

Perché, mentre la politica discute e litiga, la società ArcelorMittal ha depositato a Milano l’atto di citazione sul recesso del contratto che la impegna ad investire oltre 4 miliardi di euro nell’acciaieria di Taranto.

Il Ministro dell’economia Gualtieri ha provato a tranquillizzare gli animi dichiarando: “Il recesso non fermi il confronto. L’Ilva deve continuare a produrre e il governo è impegnato collegialmente per questo obbiettivo.” A questo punto una persona normale potrebbe pensare che finalmente si è capito che per governare ci vuole anche una visione comune, non basta la paura di far vincere le opposizioni. E proprio per cercare questa visione e comunione di intenti il Presidente Conte ha scritto ai suoi ministri invitandoli ad aprire un “cantiere Taranto”, con tutti gli attori istituzionali.

Perfetto, fantastico, finalmente il  governo fa quadrato per risolvere una questione fondamentale per l’Italia non fosse che arriva Di Maio a rompere nuovamente il banco.

Sarà per incapacità o  senso di inadeguatezza nei confronti del ben più titolato Giuseppe Conte, l’ex ministro dello sviluppo economico, oggi promosso alla Farnesina, ha dichiarato a “Fuori dal Coro”, programma condotto da Mario Giordano su Rete 4 : “Se provochi un disastro ambientale devi pagare”. E a proposito dello scudo penale ha aggiunto: “Se Pd o Italia Viva presenteranno un emendamento per l’eventuale reintroduzione dello scudo ci sarà un problema enorme per la maggioranza. Se cominciamo con gli sgambetti, il partito di Renzi è quello che ha più da perdere.”

Parole che suonano come una minaccia e che, nel mezzo di una crisi così importante, sono inaccettabili. Soprattutto se pronunciate da uno dei maggiori responsabili della vicenda Ilva che, per ragioni strettamente demagogiche, ha causato un disastro per lavoro ed economia.

Quello che stiamo vivendo è il fallimento, oltreché dell’azienda, della politica, incapace di andare oltre gli steccati del proprio profilo partitico e trovare una soluzione concreta per l’acciaieria.

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