È stata inaugurata oggi a Roma la mostra di Edvard Munch, in esposizione presso Palazzo Bonaparte fino al 2 giugno 2025. Quella di cui vi parliamo oggi, è una visita al museo che promette di lasciare il segno nel cuore di tutti gli appassionati di arte. La splendida cornice scelta per questa mostra imperdibile, si è trasformata in un luogo magico all’interno del quale sono ospitate oltre 100 opere provenienti direttamente dal Munch Museum di Oslo. Si tratta della più grande esposizione mai dedicata prima al grande maestro norvegese a Roma.
Un viaggio tra le emozioni
La mostra in esposizione a Roma è stata realizzata per mezzo di un allestimento particolare. Un allestimento che promette di offrire al visitatore la possibilità di intraprendere un viaggio intenso nella vita dell’artista, che ha cambiato per sempre il modo di esprimere le emozioni attraverso la pittura. Non si tratta solo di un’occasione unica per avvicinarsi al genio di Munch, ma anche di conoscere e ammirare numerose opere che sanno raccontare: paure, desideri e speranze, con una sincerità davvero disarmante.
Un ponte tra passato e presente
Dopo una precedente tappa a Palazzo Reale di Milano in cui ha registrato un record assoluto di visitatori, questa esposizione racconta l’intero percorso artistico di Edvard Munch. Dai suoi esordi fino alle ultime opere, attraversando i temi a lui più cari, collegati gli uni agli altri dall’interpretazione della tormentata essenza della condizione umana. Questa esposizione, saprà coinvolgere il visitatore non solo a livello emotivo ma anche sensoriale. L’evento, visitabile dall’11 febbraio al 02 giugno 2025, è molto più di una semplice retrospettiva sul celebre artista dell’“Urlo”. Rappresenta infatti un ponte tra passato e presente. Tra l’eredità di Munch e la sua capacità di far parlare le emozioni più profonde e intrinseche nell’essere umano.
Due piani, sette sezioni da visitare
I primi visitatori sono stati, ieri pomeriggio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la regina Sonia di Norvegia, prima dell’apertura ufficiale al pubblico. Da oggi tutti potranno accedere ai due piani che ospitano sette sezioni con oltre 100 opere esposte, tra cui una litografia del suo famoso “Urlo”. Ne ricordiamo qui alcune:
- “La morte di Marat”: Un olio su tela in cui Munch riprende il tema della morte del rivoluzionario francese, il cui dipinto più noto venne realizzato da Jacques-Louis David, e con il quale, intendeva proprio paragonarsi a lui.
- “Notte stellata”: Un olio su tela che dal nome riporta alla memoria l’omonima opera di Vincent van Gogh. Un paesaggio notturno rappresenta la costa di Åsgårdstrand, piccola località balneare a sud di Oslo in Norvegia, dove l’artista trascorreva le sue estati.
- “Ragazze sul ponte”: Un olio su tela che desta notevole curiosità, tra gli esperti di Arte, per la presenza di un oggetto celeste, Sole o Luna, appena visibile sopra i tetti delle case ma non riflesso sull’acqua.
- “Malinconia”: Un’opera che fa riferimento alla sfortunata relazione tra l’amico giornalista dell’artista, Jappe Nilssen, e Oda Krohg, moglie del pittore Christian Krohg. A detta degli esperti, Munch si rispecchia nella vicenda amorosa. Poiché in passato aveva avuto lui stesso una relazione con una donna sposata.
- “Danza sulla spiaggia”: Un olio su tela in cui si esplorano il tema della gioia effimera e della transitorietà della vita, in un’interazione armoniosa tra figure umane e la natura circostante. Una fusione tra umanità e natura, un paesaggio che diventa un’estensione delle emozioni umane.
Gli organizzatori, i collaboratori ed i partners
La mostra “Munch. Il grido interiore” è prodotta e organizzata da Arthemisia. “Siamo onorati ed orgogliosi di aver potuto realizzare questo grandioso progetto – commenta Iole Siena, Presidente di Arthemisia – in collaborazione col Munch Museum di Oslo. Munch mancava da molti decenni in Italia e il grande successo riscosso nella prima tappa a Milano ci ha confermato quanto grande sia l’amore del pubblico verso questo artista immenso, capace di darci emozioni fortissime.”
La mostra è curata da Patricia G. Berman, una delle più grandi studiose al mondo dell’artista, e vede la collaborazione scientifica di Costantino D’Orazio. Main partner della mostra è Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, con Poema. La mostra gode del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma e del Giubileo 2025 – Dicastero per l’Evangelizzazione. La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura e Statkraft, special partner Ricola, mobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner la Repubblica, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville, sponsor tecnico Ferrari Trento e radio partner Dimensione Suono Soft. Ad arricchire la mostra, è previsto un ricco palinsesto di eventi che coinvolgerà diverse realtà culturali della città e che andrà ad approfondire la figura dell’artista e ad espandere i temi delle sue opere.
Una mostra da non perdere
Il visitatore sarà invitato ad immergersi completamente all’interno dei turbamenti e nelle passioni dell’artista, lasciandosi quindi trasportare da un’arte che riesce ad andare dritta all’anima. Grazie a questa mostra, organizzata a distanza di oltre 20 anni dall’ultima volta che Munch è stato ospitato a Roma, la capitale si è mostrata pronta ad accogliere l’arte del Nord Europa con un’intensità senza precedenti. La visita a Palazzo Bonaparte, vero e proprio scrigno di emozioni, si prospetta come un appuntamento irrinunciabile per chi vuole vivere la potenza espressiva di uno dei più grandi artisti della storia. Lasciandosi emozionare come mai prima d’ora.