La legge di Bilancio 2024 entra nel vivo, ma alcune misure chiave, come il taglio dell’Irpef per il ceto medio, sono state rimandate. Il governo, pur ribadendo l’obiettivo di alleggerire la pressione fiscale, concentra le risorse disponibili su incentivi mirati per imprese e lavoratori, introducendo nuove agevolazioni e rafforzando di conseguenza quelle esistenti.
Taglio Irpef rimandato: un grosso nodo sulle risorse
Tra le promesse più attese c’era la riduzione della seconda aliquota Irpef, dal 35% al 33%, per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro. Tuttavia, le entrate previste dal concordato fiscale si sono rivelate insufficienti a coprire il costo della misura, che rimane, dunque, congelata almeno fino alla prima metà del prossimo anno. L’esecutivo punta a riconsiderare l’intervento nei prossimi mesi, condizionandolo al miglioramento della situazione economica e alla tenuta dei conti pubblici. Il focus, quindi, si sposta temporaneamente su interventi meno onerosi, ma più immediati, per stimolare l’economia.
Ires agevolata: un’opportunità per le imprese
Per supportare la crescita e il mercato del lavoro, il governo ha introdotto una versione premiale dell’Ires. Le imprese che reinvestono almeno il 70% dei propri utili in attività produttive o in nuove assunzioni potranno beneficiare di un’aliquota ridotta dal 24% al 20%. Questa misura mira a promuovere gli investimenti sul territorio e la creazione di posti di lavoro, rispondendo a una precisa richiesta di Confindustria. Per finanziare l’iniziativa, è stato previsto un contributo straordinario da parte di banche e assicurazioni, che potrebbe generare circa 400 milioni di euro. Questo equilibrio tra sostegno alle imprese e contributo dagli istituti finanziari è al centro del dibattito politico, ma rappresenta una delle novità più concrete della manovra di questo governo.
Estensione della flat tax e incentivi per i lavoratori
Un altro punto centrale della legge di Bilancio riguarda l’ampliamento della flat tax, una misura già introdotta per alcune categorie di lavoratori autonomi. Nel 2024, il tetto per accedere alla flat tax al 15% sarà esteso anche ai lavoratori dipendenti e ai pensionati con redditi fino a 35.000 euro. Questa estensione punta a offrire un alleggerimento fiscale immediato per una fascia più ampia di cittadini, compensando, almeno in parte, il rinvio del taglio Irpef.
Accanto a questo intervento, il governo ha previsto incentivi specifici per alcune categorie di lavoratori. Per il personale sanitario, ad esempio, è stata introdotta una tassazione agevolata al 5% sugli straordinari, una misura che mira a premiare chi è in prima linea nel sistema sanitario. Per i nuovi artigiani e commercianti, nei primi tre anni di attività è prevista una riduzione significativa del contributo previdenziale minimo, con l’obiettivo di favorire l’imprenditorialità e il rilancio delle nostre piccole attività.
Prospettive per il 2024: equilibrio tra ambizione e sostenibilità
Con risorse limitate, il governo ha dovuto operare scelte difficili, bilanciando la necessità di sostenere la crescita economica con il rispetto dei vincoli di bilancio. La legge di Bilancio sarà discussa e approvata nei prossimi giorni, ma alcune misure chiave, come l’atteso taglio dell’Irpef, sono rimandate al 2025. Nel frattempo, il governo punta a monitorare gli effetti delle agevolazioni introdotte e a lavorare per rendere il sistema fiscale più equo e competitivopossibile. Nonostante le sfide, l’Ires premiale e l’estensione della flat tax rappresentano interventi immediati che potrebbero avere un impatto significativo sul tessuto produttivo e sulla capacità di spesa dei cittadini italiani. La vera sfida sarà vedere se queste misure saranno sufficienti a sostenere una ripresa così robusta e inclusiva, aprendo la strada a interventi più ambiziosi nei prossimi anni.