Nato a Piacenza nel 1960, Tommaso Foti è una figura storica della destra italiana, noto per il suo impegno e la coerenza dimostrati in quasi quattro decenni di attività politica. Entrò a far parte del Movimento Sociale Italiano (MSI) da giovanissimo e venne eletto consigliere comunale nella sua città natale a soli 20 anni. Con l’avvenuta “modernizzazione” del partito Sociale Italiano in Alleanza Nazionale, avvenuta in seguito alla svolta di Fiuggi (locuzione con la quale viene indicata la scelta del vecchio partito MSI di abbandonare i riferimenti ideologici al fascismo al fine di qualificarsi come nuova forza politica) Foti si affermò come figura chiave a livello nazionale, entrando poi in Parlamento nel 1996. La sua adesione nel 2012 a Fratelli D’Italia (FdI), il partito fondato da Giorgia meloni, rappresenta una naturale evoluzione di quello che è stato il suo percorso politico, che lo vedo tutt’ora impegnato tra i protagonisti della destra contemporanea.
Foti, fedelissimo di Meloni
Tommaso Foti è riconosciuto da tutti come uno degli esponenti più vicini all’attuale premier Giorgia Meloni, che proprio in questi giorni lo ha definito un politico appassionato e di grande esperienza. Dopo essere stato al fianco della premier come capogruppo di FdI alla Camera, ruolo in cui ha dimostrato di saper coordinare il principale partito di maggioranza con disciplina e strategia, Foti è stato scelto per guidare il delicato ministero degli affari europei, del Sud, delle politiche di coesione e del PNRR. La scelta di affidargli tutte le deleghe precedentemente detenute da Raffaele Fitto dimostra la fiducia che la premier ripone nella sua capacità di gestire questioni complesse e strategiche.
Un incarico cruciale
Nel nuovo ruolo, Foti si troverà ad affrontare sfide di primaria importanza, a partire dalla messa in atto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e della gestione dei fondi europei destinati alla coesione dell’intero territorio nazionale. Con l’ex ministro Fitto insediatosi oramai come vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Foti avrà la responsabilità di mantenere una forte cooperazione tra Roma e Bruxelles, lavorando per tutelare gli interessi italiani in un contesto europeo sempre più avverso.
Foti ha costruito la sua carriera su due aspetti che lo hanno da sempre contraddistinto, pragmatismo e competenza, nonché caratteristiche che si riveleranno fondamentali nel suo nuovo incarico. Il suo approccio concreto, unito alla profonda conoscenza delle intere dinamiche parlamentari e amministrative, lo porrà sicuramente nella posizione ideale per poter rappresentare l’Italia con prestigio in campo Europeo. Affronterà temi come la revisione dei progetti del PNRR, il rafforzamento delle politiche di coesione e l’ottimizzazione dell’impiego dei fondi europei, con l’obiettivo di garantire una crescita equilibrata tra Nord e Sud del Paese.
Prospettive future
Con il 2025 alle porte, anno cruciale per la chiusura di molte scadenze in ottica europea, il nuovo ministro sarà al centro di decisioni strategiche per il futuro del nostro Paese. La sua nomina non è solo un riconoscimento alla fedeltà e alla sua lunga carriera, ma una scelta mirata a garantire che l’Italia possa giocare un ruolo di primo piano in Europa, andando a rafforzare il peso del governo Meloni nelle istituzioni comunitarie e promuovendo una visione di sviluppo e coesione per l’intero territorio italiano.