Risultato straordinario in queste elezioni regionali umbre che sanciscono lo strapotere, ad oggi, della destra italiana rispetto a qualunque competitor politico.
È stato il trionfo di Salvini che ancora una volta si conferma leader indiscusso di una coalizione di centrodestra che, di moderato e popolare, ormai ha ben poco. Forza Italia affonda incapace di rigenerarsi e di costruire una proposta credibile per un elettorato che ormai si riconosce nel leader del Carroccio e in Giorgia Meloni. Quest’ultima è sempre più determinante nello scacchiere politico nazionale e locale. Il 10,4% raccolto nell’appena trascorsa competizione elettorale è solo il coronamento di un percorso fatto di coerenza, impegno e radicamento territoriale.
Cosa che invece non tocca Forza Italia, arroccata intorno a un Silvio Berlusconi che non merita di veder concludere in questo modo ingeneroso una grandissima storia politica. Purtroppo, però, questo è il prezzo che si paga quando ci si circonda di “Yes Men” interessati solo alla propria sopravvivenza e non alla costruzione di una classe dirigente seria e preparata. I parlamentari e dirigenti azzurri, invece di delirare parlando della “vittoria del centrodestra unito” o del “contributo fondamentale di Forza Italia”, si facessero un profondo esame di coscienza e riflettessero sulla ridicola percentuale del loro partito.
Certo che, se Tajani e Co. piangono, gli amici pentastellati li immaginiamo nel lutto più profondo. Il 7,4% è la fotografia perfetta di quello che gli italiani pensano del Movimento di Grillo. Un partito fondato sull’interesse di parte capace di dire tutto e il contrario di tutto pur di continuare a gestire il potere.
Il patto civico è stato un fallimento totale. La politica non è fatta di accozzaglie ma di idee e visione, caratteristiche che mancano totalmente a Di Maio e a Zingaretti. Due persone incapaci di essere Leader. Il primo, infatti, ha scaricato la responsabilità della debacle sulle alleanze che penalizzano i pentastellati; il secondo addirittura è riuscito a dare la colpa a Renzi. Con questo atteggiamento non andranno lontano.
Comunque, queste regionali non influenzeranno il governo che andrà avanti. Il centrosinistra avrà tempo per riflettere e, mi auguro per loro, fare autocritica.
Intanto Salvini e Meloni godono inaugurando, per chi ancora non l’avesse capito, la stagione della Destra.
Salvini pesca bene nel trasformismo endemico degli italiani. Oggi va di moda la destra e tutti a votare da quella parte, senza sapere perché 😎