Quella di sabato scorso è stata una prima volta. La prima volta in cui il centro della Sicilia si è colorato di arcobaleno.
L’Enna Pride è stato un successo, un successo che ha travolto l’intera città.
Il Pride, organizzato dall’associazione Arci Petra, dalla comunità LGBTQIA+ di Enna e dai singoli cittadini, ha visto il supporto durante il processo organizzativo del gruppo Open, di Mondoperaio, delle associazioni studentesche Koinè e Federazione degli Studenti, di Garage Art Platform, Anpi, TerraMatta, Bedda Radio, Uisp Sicilia, Ordine degli Avvocati, Legambiente Enna, CNA, Demetriadi, Compagnia dell’Arpa, CGIL e Figli delle Stelle – Caltanissetta, ha visto la presenza delle comunità LGBTQIA+ provenienti da tutta la Sicilia, con una partecipazione che ha raggiunto all’incirca il magliaio.
Una manifestazione composta che ha ottenuto il plauso anche da chi all’inizio ha mostrato scetticismo.
“Si è scritta una tra le più belle pagine della storia del nostro territorio – afferma Francesco Longo, presidente dell’associazione ARCI Petra -un primo Pride importantissimo per Enna e per la comunità LGBTQIA+.
Il corteo, meraviglioso, ha visto una massiccia partecipazione di persone di tutte le età e proveniente da diverse zone della Sicilia .
A sostegno dell’uguaglianza dei diritti e dell’auto determinazione della comunità LGBTQIA+.
Questo primo Pride – continua – ha evidenziato come la città abbia superato barriere culturali e sociali che per troppo tempo l’hanno tenuta indietro.
Si spera possa essere l’inizio di un percorso verso una società più giusta ed inclusiva che porti alla nascita di punti di riferimento per una comunità che per troppo tempo è rimasta sommersa e che ha risentito negativamente della totale mancanza di spazi di condivisione e di espressione adeguati.
Ringraziamo – conclude – tutte le associazioni e i singoli cittadini che ci hanno sostenuto e che continueranno a sostenere il Comitato dell’Enna Pride e il circolo Arci Petra”.
“L’idea è nata negli scorsi mesi – spiega Marco Greco, consigliere comunale e membro dell’associazione Koinè – e nonostante le titubanze dovute alla difficoltà della sfida, è stato costituito coraggiosamente il comitato promotore.
Ma non solo le associazioni, in tanti seppur non facendo parte di alcun gruppo nello specifico hanno voluto contribuire alla causa, e così il Pride è diventato realtà.
La manifestazione – conclude – è stata molto composta, e chiunque ci ha fatto i complimenti per la sua realizzazione.
La città ha risposto, e in tanti si sono ricreduti. È stato lanciato un messaggio bellissimo”.