“Mare Giovani”, il nuovo libro di Francesco De Stefano e Manuel Vescovi che racconta le nuove generazioni

«Scrivere Mare giovani mi ha fatto conoscere tante realtà in cui vivono i miei coetanei, e per un certo aspetto, mi ha aiutato anche a comprendere meglio me stesso» dice Francesco De Stefano, la più giovane delle due menti dietro questo progetto: toscano, classe 1999, co-autore del libro Mare giovani con l’On. Manuel Vescovi.
Poi continua «questo libro ruota attorno al questionario dello scrittore francese Marcel Proust: una serie di domande per conoscere i desideri e le ambizioni di ciascuno».
Come nasce l’idea? «la storia è piuttosto curiosa, era una sera di agosto, io e Manuel eravamo a cena in un locale del litorale toscano, ricordo che era arrivato il dolce, ad un certo punto Vescovi mi ha preso per un braccio, e mi ha detto: “senti”, al cheho posato la forchetta e gli ho risposti “dimmi” e lui: “noi due dobbiamo scrivere un libro”… tutto mi aspettavo fuorché chiedesse questo, a me».

Poi l’avete scritto… «sì, ma la decisione non è stata così facile, l’università mi impegna parecchio, e io quando mi assumo un impegno voglio rispettarlo, comunque l’idea di Manuel mi incuriosiva, passò agosto, settembre, arrivammo a dicembre… marzo, sono stati mesi molto intensi, ma eccoci qui, aprile: il mese della pubblicazione» prende in mano il suo libro, l’emozione è chiara, così come la soddisfazione per il lavoro fatto.

«Quando Manuel Vescovi mi ha proposto di scrivere questo libro, è stata una grande opportunità per me di dare voce alla mia generazione. L’apporto di Manuel è stato fondamentale nel direzionare il futuro dei giovani cogliendo i loro bisogni e le loro paure». Da qui, il titolo del libro: Mare giovani’: Mare perchè i ragazzi sono un’enorme fonte di idee, vitali, travolgenti, potenti, con un animo tutto da scoprire, tra alte e basse maree; Giovani perchè il mare ha trovato il modo di camminare sulla terra attraverso il loro mondo interiore. Mare giovani è un intreccio di storie distinte ma tutte con un unico fil rouge: quello di essere un ragazzo o una ragazza, in Italia, nel 2024, tra euforia, smarrimento e un cuore in mezzo alle correnti.
«C’è stato un grande lavoro dietro, una volta mi dissero: “Dio ci ha fatto due orecchie e una bocca, quindi dobbiamo parlare meno e ascoltare di più”, e così abbiamo fatto. In tutti questi mesi abbiamo sottoposto diversi giovani al questionario di Proust consentendogli di esprimere le proprie emozioni mettendosi a nudo, raccontando le proprie fragilità. Alla fine, abbiamo selezionato 20 questionari, e li abbiamo racchiusi in questo libro. Sono emersi tanti aspetti… etici, di religione, di sport, di cultura, di speranza e di voglia di futuro e di una politica attiva: tutti di grande insegnamento ed arricchimento».

Gli faccio una domanda banale, perchè dal suo sorriso si intuiva la contentezza per questa sua “fatica”: sei soddisfatto? «Certo, ho avuto l’occasione di fare ciò che amo di più, ho conosciuto molto, ho ascoltato tanto. Gli adolescenti e i giovani adulti di oggi vivono in un mondo molto diverso rispetto a quello in cui l’attuale classe dirigente è cresciuta: c’è l’inflazione, la crisi climatica, molta instabilità, più del 43% degli stipendi dei giovani è sotto ai 1000 euro, e questo impedisce loro di sostenere spese come un mutuo, un affitto, poi molti lasciano l’Italia (ndr. la cosiddetta fuga dei cervelli), impedendo loro di fare figli e di investire nel futuro del nostro meraviglioso Paese.

Mare giovani’ è un libro rivolto a giovani e non, parla di diritto alla bellezza, necessità di speranza e costruzione di futuro. In questo senso, il diritto alla bellezza è un’opportunità di cui i giovani hanno bisogno, ma non sempre è data, apre la strada alla sensibilità, alla profondità emotiva, all’incontro con gli altri, e concorre a disegnare cittadinanza e legalità, civica e sociale, spirituale ed etica. Credo che questo libro possa essere uno spunto per la politica di ripensarsi anche a misura dei giovani, con un occhio alle nuove generazioni, che sono l’avvenire, la società del futuro».

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