Oggi, 15 aprile 2024, si celebra la Giornata Nazionale del Made in Italy.
L’auspicio è che agli eventi di natura celebrativa, inevitabilmente e giustamente incentrati sui concetti di Bellezza e Creatività, si affianchi un’attività più pragmatica e fattiva.
Il Made in Italy, infatti, rappresenta un fenomeno complesso, che necessita di essere concretamente supportato e alimentato, trattandone in modo serio e pragmatico.
Concepirlo come legato esclusivamente ai suoi aspetti più glamour, alle sue componenti di Fascino e Originalità, significa averne un’immagine parziale e fuorviante.
Il Made in Italy, in particolare nelle sue espressioni più moderne, è fatto anche e soprattutto di Innovazione, Tenacia e Tecnologia.
Condivido qui, in modo telegrafico, due proposte operative, che nascono da decenni di esperienza sul campo.
Un fattore fondamentale, per il Made in Italy, è dato dal Know How delle nostre Imprese.
Nel ragionare sugli elementi che garantiscono la Competitività delle Aziende tricolori, correttamente si discute di Brand, Brevetti e Design.
Ma di solito resta nel dimenticatoio lo strumento più diffuso e più importante del nostro patrimonio conoscitivo: il Know How.
E’ urgente introdurre delle misure agevolative e incentivanti per il Know How, come ad esempio il vecchio Patent Box, prima che venisse stravolto dall’improvvida riforma del Governo Draghi.
Il miglior tessuto produttivo del nostro Paese, al netto di pochissimi Grandi Gruppi, è costituito da migliaia di PMI, definite anche Multinazionali Tascabili.
Queste Aziende si confrontano sui mercati internazionali con competitor esteri dalle dimensioni usualmente di gran lunga superiori.
Affinchè le Aziende italiane possano affrontare con successo questa concorrenza, è necessario che siano sostenute da un sistema di rete.
Risulta necessario adottare dei meccanismi che facilitino le forme di Coopetition, i casi di Partnership, le attività in Sinergia tra Imprese del Paese.