Riposte le pagine delle partiture del dittico Gianni Schicchi/L’heure espagnole, sorge una nuova sfida per Michele Mariotti. Dopo aver affrontato brillantemente le due opere di Puccini e di Ravel, il direttore musicale dell’Opera di Roma sale nuovamente sul podio del Costanzi per il secondo concerto della stagione sinfonica della Fondazione Capitolina.
In programma martedì 20 febbraio alle ore 20.00, la serata affianca un capolavoro della musica sacra come lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi al balletto con canto di Igor Stravinskij Pulcinella, composto sulle musiche del musicista marchigiano, di cui quest’anno ricorrono i 250 anni della nascita. Due titoli che Michele Mariotti affronta per la prima volta.
«Lo Stabat Mater di Pergolesi e Pulcinella di Stravinskij – dice il direttore musicale dell’Opera di Roma – sono divisi da quasi due secoli di storia, ma mostrano una fortissima connessione basata proprio sulla musica di Pergolesi. Lo Stabat Mater è un capolavoro del classicismo, un esempio di cristallina purezza del dolore. A questo contrapponiamo il capostipite del neoclassicismo stravinskiano, il balletto Pulcinella, con cui il compositore russo abbandona la musica popolare della sua terra e si rivolge al passato per usarlo come base per il futuro».
Ad inaugurare il cartellone concertistico di quest’anno del Costanzi è stato Omer Meir Wellber, dieci giorni prima, con un programma che accostava il Quartetto per Piano e Archi in la minore di Gustav Mahler al Requiem di Mozart.
A salire sul palco del Costanzi nella serata di martedì un quartetto di voci soliste d’eccellenza: il soprano Maria Grazia Schiavo, riconosciuta interprete del repertorio belcantistico e romantico; Sara Mingardo, tra i contralti più ricercati, apprezzata la scorsa stagione nel ruolo di Cornelia in Giulio Cesare in Egitto; il tenore Cameron Becker, che di recente è stato Tamino in Die Zauberflöte (Il flauto magico) in scena all’Opera di Roma; il basso greco Alexandros Stavrakakis, che debutta al Costanzi.