Dal 16 ottobre la Banca Intesa san Paolo ha effettuato il primo passaggio di risparmiatori – circa 300 mila – alla neo costituita banca digitale Isybank del Gruppo.
I criteri della scelta per il passaggio dei clienti a Isybank sono stati: a) non essere mai stati in filiale da almeno un anno; b) avere meno di 65 anni; c) non essere in possesso di un deposito titoli; d) non avere alcun prestito in corso.
A marzo 2024 la migrazione, con ciò che comporterà tra cambio del codice IBAN e una nuova applicazione, interesserà circa un totale di 4 milioni di clienti.
Cosa è Isybank
Nello specifico, la neo banca digitale Isybank opera esclusivamente tramite app per smartphone e tablet, e non ha la possibilità di accesso tramite internet home banking, e senza nessun contatto in una filiale; ciò è frutto di una visione del Gruppo Intesa della concezione di banca che verrà in un futuro prossimo.
Interrogazione parlamentare di Fratelli d’Italia al MEF
Le modalità con le quali sono avvenute le comunicazioni relative al trasferimento da una banca all’altra hanno destato perplessità e suscitato numerosissime polemiche tra i correntisti.
Il caso è anche approdato alla Camera dei Deputati, con un’interrogazione proposta dal Gruppo alla Camera di Fratelli d’Italia (tra i quali l’on. Luca Cannata) nei confronti del Ministero dell’economia, al fine di tutelare tutti i risparmiatori coinvolti.
Durante il Question Time, che si è svolto lo scorso 18 ottobre, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, in vece del titolare del Ministero dell’economia Giancarlo Giorgetti, ha affermato che “l’operazione non è stata comunicata al Ministero dell’economia e delle finanze e, pertanto, le informazioni sono state acquisite dalle compenti Autorità di vigilanza” e ha sottolineato come Bankitalia – Autorità di vigilanza preposta – abbia “comunicato che, nell’interlocuzione con Intesa Sanpaolo sull’operazione, ha raccomandato all’intermediario di: a) curare attentamente la comunicazione alla clientela; b) consentire ai clienti non interessati al passaggio in Isybank di mantenere il rapporto con Intesa Sanpaolo; c) assicurare l’ordinato trasferimento dei rapporti.
Prontissima è stata la replica della prima firmataria dell’interrogazione, l’onorevole Letizia Giorgianni, membro della Commissione Bilancio ed esperta in materia bancaria, la quale si è detta preoccupata, e ne ha trovato una conferma, di quanto riferito dal MEF. Inoltre, la stessa deputata ha dichiarato, riguardo l’operazione di trasmigrazione dei conti correnti, che “Banca Intesa […] non ha avvertito il Ministero e non ha provveduto neppure a dare riscontro a Banca d’Italia, che ha il compito di vigilare sulle banche nazionali, disattendendo le raccomandazioni di curare con massima attenzione la comunicazione del trasferimento dei conti alla clientela. Invece ha agito al limite della norma, con difetti di comunicazione, quando per un trasferimento di questa portata e tra banche completamente diverse avrebbe dovuto attivare una modalità informativa decisamente diversa”.
Una riflessione
Chi scrive è uno di quei 300mila clienti che si è ritrovato, dal 16 ottobre scorso, trasmigrato nella nuova banca digitale del Gruppo Intesa SP.
Posto che il Gruppo ISP ricopre un ruolo fondamentale nella nostra economia, dando apporto non solo in materia creditizia ma anche culturale-artistica, tuttavia, in quest’occasione, si deve ammettere che tutto ciò sia avvenuto con modalità di comunicazione non propriamente chiare e abbastanza frettolose, che hanno di fatto costretto quei risparmiatori interessati all’obbligo di passaggio ad Isybank.
Grazie anche all’interrogazione, probabilmente, i risparmiatori interessati a marzo 2024 avranno più contezza della situazione e potranno scegliere con più cognizione di causa.
Certo, al fine di non intaccare il rapporto di fiducia tra istituto di credito e cliente sarebbe opportuno che i primi operino con il massimo della trasparenza e della chiarezza, con comunicazioni più precise possibili, dato la fondamentale – e tutelata – funzione che le banche svolgono nel contesto socio-economico.