InnovAzione: se Davide e Golia si tengono per mano

In partnership con lo Studio Legale Improda – avvocati associati

L’Innovazione, secondo Joseph Schumpeter, rappresenta “una risposta creativa che si verifica quando l’economia o un settore agiscono in modo diverso, al di fuori della pratica esistente”.

Tale risposta creativa si esprime mediante “nuove combinazioni di mezzi di produzione, cioè nell’introduzione di nuovi beni e/o nuovi metodi di produzione, nella creazione di nuove forme organizzative, nell’apertura di nuovi mercati, nella conquista di nuove fonti di approvvigionamento”.

I principi dettati nella prima metà del Novecento dall’economista austriaco, calati nel Contemporaneo, si trovano ad interagire con l’Economia della Complessità, fenomeno tipico e distintivo del nostro tempo.

L’Impresa, nell’attuale contesto socio-economico, è chiamata a svolgere una inedita pluralità di funzioni, alcune delle quali largamente inesplorate.

Oggi l’Azienda, oltre a svolgere la propria canonica attività di produzione del Profitto a vantaggio dei propri shareholder, deve operare anche nel rispetto dell’Ambiente, per il progresso nel Sociale, per lo sviluppo del Territorio. 

L’Innovazione assume così caratteristiche decisamente peculiari, per alcuni versi dirompenti, che richiamano e rispecchiano la varietà delle funzioni appena ricordate.

In qualche modo siamo dinanzi ad una sorta di ritorno all’Antico: l’Innovazione diventa trasversale, multiforme, olistica e multidisciplinare, quasi improntata ad uno spirito neo-rinascimentale.

Le Aziende, per produrre una simile tipologia di Innovazione, ricorrono sempre più spesso a originali forme di contaminazione e di collaborazione, allo scopo di combinare conoscenze e competenze anche radicalmente diverse.

Particolarmente interessanti sono i casi nei quali grandi gruppi si trovano ad operare in partnership con imprese di dimensioni minori, PMI oppure addirittura start-up.

Si tratta di iniziative rispondenti alla suddetta logica di Innovazione, che rende necessario il fattivo intervento di soggetti dalle caratteristiche sensibilmente differenti.

Le Piccole Imprese usualmente sono molto reattive rispetto ai cambiamenti che intervengono nella Società, riescono ad interpretarne tempestivamente i bisogni emergenti e spesso nascono proprio sulla spinta di fattori strettamente legati all’attualità.

I Grandi Gruppi per loro stessa natura presentano una struttura particolarmente solida e collaudata, in grado di scaricare a terra in modo organizzato le nuove soluzioni scaturenti dai processi di innovazione.

Nell’Economia della Complessità, dunque, sempre più spesso Davide e Golia procedono sulla strada dell’Innovazione tenendosi per mano.

Un caso interessante ed emblematico, al riguardo, è dato dal progetto che vede coinvolti il Gruppo Saint-Saint Gobain e la Start Up ReHouseit.

Il primo, come noto, rappresenta un conglomerato industriale dal respiro internazionale, che può vantare una storia ultracentenaria, leader nel mondo in materia di edilizia sostenibile.

La seconda è una giovane azienda milanese, specializzata in materiali innovativi, realizzati utilizzando scarti dell’industria pesante e del settore agroalimentare, per la produzione di elementi d’arredo, nonchè per l’isolamento termico e acustico.

ReHouseit è portatrice di una forte carica innovativa, che si esprime anche nella brevettazione di trovati inventivi.

Il know-how dell’impresa parte dal problema degli scarti, in particolar modo quelli della filiera dell’agroalimentare, dalla terra all’acciaio, i quali – all’esito di un tipico percorso di economia circolare – vengono trasformati in prodotti per l’edilizia e in pezzi di design.

Il materiale brevettato da ReHouseit nasce da un processo di inertizzazione completa degli elementi base.

La trasformazione degli scarti produce una sostanza antimuffa, impermeabile, ignifuga, stabile nel tempo e traspirante al vapore, utile per rendere gli ambienti più salubri e confortevoli.

Il materiale ottenuto, inoltre, impedisce la lisciviazione e le fluorescenze, che invece sono associate al cemento per via delle sue reazioni chimiche.

Il ciclo di vita del prodotto è continuamente replicabile: deriva da materie di scarto, ma a sua volta può essere completamente riciclato.

Un’altra novità riguarda il processo di produzione del materiale, che è stato studiato per essere proposto in moduli, con forme e dimensioni standard: i moduli si possono facilmente assemblare e disassemblare, in modo da renderne particolarmente rapido e flessibile l’utilizzo.

La carica innovativa di ReHouseit, però, sarebbe stata condannata a rimanere inespressa, oppure a produrre effetti poco significativi, oppure ad ottenere risultati con sicuro ritardo, se la Start Up avesse dovuto contare soltanto sulle proprie forze.

Il Gruppo Saint-Gobain, con la propria solida struttura, ha fornito all’azienda partner un decisivo supporto nel percorso di sviluppo, attraverso la fornitura di materiale e di competenze tecniche, per la realizzazione e l’installazione dei prodotti.

L’organizzazione della Impresa di maggiori dimensioni, inoltre, riveste un ruolo decisivo per consentire alle innovative soluzioni proposte da ReHouseit di entrare nel mercato in tempi rapidi ed in modo efficace.

L’Economia della Complessità pone le Imprese dinanzi a sfide nuove e spiazzanti, rendendo necessario uno straordinario sforzo in termini di Innovazione, da indirizzare ad ampio raggio e lungo diverse direttrici.

La risposta a queste sfide passa anche attraverso la sperimentazione di alleanze originali, a volte asimmetriche, spesso inattese e a tratti sorprendenti.

In questo delicato e appassionante frangente, appaiono più attuali che mai le parole di Charles Darwin: “Nella lunga storia del genere umano hanno prevalso coloro che hanno imparato a collaborare ed a improvvisare con più efficacia”.

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