Da marzo in Kenya sono iniziate le proteste per la vittoria del Presidente Ruto contro il suo avversario Raila Odinga alle elezioni presidenziali del 9 agosto 2022.
Una vittoria caratterizzata dalle opacità con cui si è svolto l’intero processo elettorale.
Infatti, secondo gli avvocati di Odinga ci sarebbero stati «sistematici brogli a favore del candidato vincitore» che aveva ottenuto il 50,49% dei voti contro il 48,85% dell’avversario.
Odinga aveva presentato il ricorso per contestare i risultati delle elezioni, ma la Corte suprema del Kenya ha rigettato le accuse dell’ex ministro sostenendo che non ci sono prove a sostegno.
Aumentano le tasse e il costo della vita
Poche settimane dopo la vittoria, il Presidente Ruto aveva introdotto delle tasse sul carburante e sulle abitazioni con l’obiettivo di risanare la situazione finanziaria del Kenya, che negli ultimi anni ha accumulato un enorme debito pubblico (oltre 60 miliardi di euro).
Le misure economiche varate dal governo del Presidente Ruto hanno inciso profondamente sulla crescita del costo della vita in Kenya, dove l’inflazione è all’8% ma oltre il 12% per i beni di prima necessità.
Anche stavolta, gli oppositori di Ruto hanno presentato un ricorso definendo la legge incostituzionale.
Dunque, il 30 giugno l’Alta Corte aveva deciso di sospendere parzialmente le misure economiche, aumentando lo stesso l’IVA sul carburante dall’8% al 16%.
Raila Odinga, ex ministro e leader dell’opposizione, ha quindi annunciato tre giorni di proteste a partire dallo scorso mercoledì.
Tre giorni di proteste
Dal 19 luglio la coalizione Azimio La Umoja – il partito di Odinga – ha dato il via a tre giornate di protesta in tutto il Paese.
Gli scontri hanno colpito sia le città più importanti del Paese, come Nairobi, Mombasa e Kisumu, sia gli slum (le baraccopoli nelle periferie).
Durante la prima ondata di rivolte si sono verificati violenti scontri con la polizia che ha sparato gas lacrimogeni e ha usato cannoni ad acqua per disperdere la folla, ferendo diversi manifestanti.
Secondo la coalizione di opposizione Azimio, almeno 50 persone sono state uccise da marzo.
Verso il dialogo
Dopo aver visitato gli ospedali e gli obitori del Paese, Odinga ha deciso di sospendere la seconda giornata di proteste prevista per mercoledì 26 luglio, denunciando le violente repressioni da parte della polizia.
Le manifestazioni sono state trasformate in un omaggio alle “vittime della violenza della polizia” con “parate e veglie di solidarietà”.
Intanto nel Paese si spera in un dialogo tra i due oppositori politici.
Entrambi hanno dichiarato di essere disponibili per un dialogo sull’attuale situazione del Paese, una possibilità che non si è mai concretizzata e che ha portato alle rivolte in atto.
Ruto sostiene che “manifestazioni e proteste non siano una soluzione” e insieme al suo governo ha denunciato il “sabotaggio economico” condotto dall’opposizione, che ogni giorno causa al Paese una perdita economica di 3 miliardi di scellini (circa 19 milioni di euro).