In una recente intervista al Corriere della Sera, Giorgia Meloni ha analizzato l’esito del Consiglio Europeo e ha illustrato le ragioni per cui l’Unione Europea ha adottato una nuova strategia in merito alla questione migratoria.
Quattro temi subito vengono chiariti: la premier non è convinta del salario minimo, la ratifica del Mes può essere rimandata, il caso Santanché non la preoccupa e neanche il Pnrr: “Basta perdere tempo, siamo molto vicini all’obiettivo”.
In ambito interno, dopo il caso dei ministri (Santanchè su tutti), adesso anche i sottosegretari si mettono nei guai. Giorgia Meloni inizia una settimana intensa con un nuovo caso molto mediatico, relativo agli epiteti sessisti del sottosegretario Vittorio Sgarbi, che si aggiunge alla controversia che coinvolge una ministra importante come Daniela Santanchè, presa di mira dall’opposizione da giorni a causa della gestione discutibile delle sue aziende. Il governo deve affrontare rapidamente queste due criticità.
Ad aggiungersi alla settimana calda per la premier, c’è stato l’atteso l’intervento a Milano per l’assemblea generale di Assolombarda di ieri, evento a cui ha partecipato anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha rappresentato un appuntamento in partenza spigoloso. Si è trattato di un’occasione di grande importanza, considerate le preoccupazioni espresse da un settore determinante per il buon funzionamento dell’esecutivo. Assolombarda, infatti, rappresenta l’associazione degli industriali della Città Metropolitana di Milano e delle Province di Lodi, Monza e Brianza e Pavia. È, per dimensioni e rappresentatività, l’associazione più influente all’interno del Sistema Confindustria. “Fiera dei risultati del governo, voi artefici di questo piccolo miracolo”, ha dichiarato Giorgia Meloni.
Riguardo al caso Sgarbi, Palazzo Chigi mantiene un totale silenzio, mentre per quanto riguarda la vicenda Santanchè la linea non cambia: c’è fiducia nella ministra e si attendono le sue comunicazioni al Senato, previste per domani, sempre tenendo un occhio vigile sulle eventuali novità provenienti dall’inchiesta di Milano.
Dal lato europeo, in vista delle elezioni, salta l’incontro tra Matteo Salvini e la presidente del Rassemblement National, Marine Le Pen, una figura che divide profondamente la coalizione di centrodestra. Infatti, l’incontro tra Salvini e Le Pen avrebbe potuto causare problemi futuri all’interno della maggioranza, dopo che il leader della Lega ha chiesto con forza, in un’intervista, che il centrodestra si presenti unito in un solido patto, addirittura un accordo formale, alle prossime elezioni europee del 2024. In questo caso, si osserva un silenzio da parte di Giorgia Meloni. Nel governo, le reazioni alla proposta di Salvini, poi decaduta, si intrecciano tra sorpresa e indifferenza. Alcuni parlano di una mossa tipica di Salvini per superare Meloni sulla destra e farla sembrare quasi alleata dei socialisti, mentre altri vanno addirittura oltre definendola una tattica per evitare di misurarsi alle prossime elezioni. Ma per questo c’è tempo.
La priorità immediata è il lavoro parlamentare che è tutt’altro che insignificante. Infatti, a partire da martedì a Montecitorio, riprenderà l’esame della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia sulla maternità surrogata come reato universale. Le opposizioni si stanno preparando per una battaglia politica, considerando anche le due questioni pregiudiziali di costituzionalità presentate in Aula, le quali mirano a dimostrare come perseguire un reato commesso in uno Stato estero (dove tale pratica è legale) vada contro i principi della Costituzione. La maggioranza dovrebbe riuscire ad affrontare senza problemi questa situazione, ma il tema è delicato e altamente divisivo. Mercoledì, invece, si entrerà nel vivo: l’informativa di Daniela Santanchè si svolgerà alle 15:00 nell’Aula del Senato, senza la possibilità per i parlamentari di porre domande. Martedì è prevista la discussione sul Mes, ma la votazione avverrà sicuramente non prima di mercoledì. La posizione del governo sul Fondo Salva-Stati è ormai definita: verrà votato un rinvio di quattro mesi, che darà alla maggioranza un po’ di respiro fino a novembre. Tuttavia, sempre più analisti si chiedono se questa sia una scelta saggia, considerando che sposterebbe il problema a ridosso delle elezioni europee e nel pieno della manovra di bilancio.
Prima ancora di poter prendere fiato, Giorgia Meloni si immergerà nuovamente nella politica europea per affrontare, da una prospettiva diversa, proprio la questione delle alleanze europee menzionata da Salvini. La premier si recherà a Varsavia in veste di presidente dell’Ecr, ma nella capitale polacca proverà anche ad ammorbidire le posizioni della Polonia riguardo al tema dei migranti.