Il numero uno di Tesla si è pronunciato sul futuro demografico italiano. Quali esempi bisognerebbe seguire per arrivare ad avere un aumento della popolazione?
“L’Italia sta scomparendo”, questo il tweet comparso qualche tempo fa sul profilo di Elon Musk che si riferiva chiaramente alla difficile situazione demografica italiana, in calo costante da molti anni.
Se si controlla il bilancio demografico del 2022, fornito dai dati ISTAT, si può notare che la popolazione italiana ad oggi è di 58.850.717, di cui 28.818.956 maschi e 30.211.177 femmine, con un tasso di natalità pari a 392.598, a fronte di 713.499 morti. Il saldo naturale anagrafico quindi risulta negativo, più precisamente pari a -320.901 unità.
Guardando le tabelle ISTAT che suddividono la popolazione in base alla fascia d’età si noterà che i numeri maggiori si raggiungono con gli individui compresi tra i 44 e i 63 anni d’età, che in totale sono 18.247.753, pari a quasi un terzo della popolazione italiana. Da questo si desume quanto sia destinato ad invecchiare ulteriormente il nostro Paese.
Il dato più allarmante è quello legato alla natalità, che fa dell’Italia il sestultimo Paese al mondo per numero di nati ogni mille abitanti. Questo è dovuto ad una serie di fattori come ad esempio il calo della popolazione femminile in età fertile, o anche il semplice mercato del lavoro.
In Italia si tende a procreare abbastanza tardi per potersi concentrare sulla carriera lavorativa, e questo porta inevitabilmente ad avere meno donne intente a fare figli poiché spesso decidono di partorire in età piuttosto avanzata (per gli standard della fertilità).
In sostanza, la situazione demografica italiana è molto delicata, e questi dati rischiano di precludere qualsiasi tipo di futuro al nostro Paese.
In Europa però ci sono anche realtà molto differenti da quella nostrana, come ad esempio la Francia, che ad oggi è il Paese europeo che fa più figli. Secondo Eurostat, la media italiana di figli per donna è di soli 1,27, mentre la media europea si attesta a 1,53 e quella francese arriva a 1,86.
Ma come è stato possibile per la Francia superare anche la media europea?
In primis è necessario osservare che anche la Francia dal 2014 ha visto diminuire il suo numero delle nascite, quindi non è immune dal fenomeno demografico che riguarda anche l’Italia. Infatti, come spiega Carla Facchini, docente dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, la Francia non solo ha delle politiche a sostegno della natalità, ma anche politiche di sostegno della genitorialità, sostenendo quindi anche la scelta di fare figli nel lungo periodo che non sono volte soltanto ad agevolare le nascite. La politica familiare adottata dalla Francia si concentra sulla lotta alla povertà familiare, sulla conciliazione e sulla fertilità, con sostegni in denaro e servizi di cura e educazione per famiglie con bambini.
Nel 2019, in Francia, il 60% dei bambini sotto i tre anni ha usufruito di un servizio di assistenza, mentre in Italia ciò è accaduto solo per il 28% dei bambini, che è inferiore anche alla media dei Paesi OCSE, attestata al 36%. Inoltre la legge francese prevede la possibilità per uno dei genitori di avere un part-time durante i primi anni di vita dei figli. La durata varia a seconda dei figli, ad esempio per i primogeniti può essere rinnovato fino al loro terzo compleanno. I datori di lavoro possono concordare l’orario lavorativo coi dipendenti appena divenuti genitori, ma hanno comunque l’obbligo di assecondarne la richiesta. Sarà lo Stato poi ad integrare parzialmente la perdita di salario del lavoro.
Quindi come si è visto, in Francia il problema della natalità è stato affrontato con successo.
L’Italia ha affrontato la tematica con con una serie di mezzi che le hanno permesso sì di aumentare il numero di nascite in determinati momenti grazie ai vari bonus bebè, ma non hanno portato ad un loro aumento costante facendo così del nostro Paese il fanalino di coda anche per quanto concerne il numero di nascite annuali e di fatto ipotecando il suo futuro.
Se si vuole riuscire ad invertire la rotta l’Italia deve adottare una politica demografica che metta al centro la realtà familiare, che dia la possibilità ai giovani di poter lavorare e al contempo mettere su famiglia.
Soltanto basandosi su questi aspetti il nostro Paese potrà riuscire a sconfiggere il calo demografico, proprio come fatto dalla Francia. Se invece si continuerà a far finta di niente il nostro futuro è già segnato, questo allora vorrà dire che Elon Musk aveva ragione e che non è stato fatto nulla per impedire ciò che aveva previsto nel suo tweet.
L’allarme che ha lanciato è stato già recepito a quanto pare dato che si è ricominciato a parlare di natalità, ma fino a quando non si riuscirà a trovare una strategia adeguata per combattere questo fenomeno che preclude a un popolo qualsiasi tipo di progetto futuro si potrà dire soltanto che ”l’Italia sta scomparendo”.