Laddove cinquecento anni fa l’Italia, e in particolare Firenze, viveva uno dei periodi più floridi della storia, ovvero il Rinascimento, oggi sembra che la ciclicità della storia non stia premiando il nostro Paese, a giudicare da alcuni costumi e comportamenti. Non c’è più alcun Lorenzo de’ Medici, che ha fornito in passato un apporto culturale senza eguali prima del suo tempo; scarseggiano mecenati e cultori delle arti. Cosa sta succedendo oggi?
Oggi, un po’ come Savonarola che dal 1494 al 1498 si dedicò alla distruzione di opere d’arte e trattati scientifici nell’inseguimento folle di un mondo basato soltanto sui principi teocratici, i cosiddetti “attivisti di nuova generazione” stanno commettendo lo stesso errore del frate domenicano, ossia vandalizzare le opere d’arte con lo scopo di attirare l’attenzione della gente su un problema riconosciuto già da tutti: l’inquinamento ambientale.
Recentemente infatti c’è stato un caso noto, che ha visto come protagonisti due attivisti, uno dei quali lanciava vernice arancione sulla facciata di Palazzo Vecchio, e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che trovandosi sul posto, appena si è reso conto di ciò che stava accadendo, è corso nel tentativo di fermare l’operazione di “Ultima Generazione”. Morale della favola? Oltre cinquemila litri d’acqua utilizzati per ripulire l’atto vandalico fatto ai danni Palazzo Vecchio. Alla faccia della lotta per l’ambiente, insomma.
Ma, soprattutto, perché attaccare delle opere d’arte che non fanno altro che esaltare la bellezza e non impegnarsi a fornire delle soluzioni per salvaguardare la natura e tutte le bellezze che ci ha regalato?
Perché il tema di questi avvenimenti è proprio il seguente: come mai, per salvaguardare la bellezza della natura, gli “attivisti” di nuova generazione attaccano la bellezza che è nata dalle mani di grandi artisti? Perché rovinare un’opera d’arte per un’altra opera d’arte? Qualunque spiegazione essi possano pensare di addurre, resta chiaro a tutti che ci si trovi dinnanzi ad una barbarie.
Il vero problema è che questi ragazzi, sebbene animati dalle migliori intenzioni, non hanno capito che così facendo non solo ottengono l’esatto contrario di ciò che vogliono, proprio come testimonia la faccenda di Palazzo Vecchio, ma soprattutto l’effetto peggiore è quello di allontanare milioni di persone da una tematica così tanto importante per l’umanità.