A Palazzo Mazzetti di Asti è grande il successo ottenuto dalla mostra Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque che, dalla sua apertura lo scorso 26 novembre 2022, ha visto un’importante crescita di pubblico e di prenotazioni tanto da indurre la Fondazione Asti Musei a prorogare eccezionalmente l’esposizione fino al prossimo 14 maggio.
Una mostra tutta dedicata alla Belle Époque, ai salotti, alle nobildonne e alla moda: un mondo passato e travolgente che trova nel genio di Giovanni Boldini l’artista che, più di ogni altro, ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria.
Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile.
Una mostra che pone l’accento sulla capacità dell’artista di psicoanalizzare i suoi soggetti, le sue “divine”, facendole posare per ore, per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con loro senza stancarsi di porle le domande più sconvenienti, fino a comprenderle profondamente e così coglierne lo spirito, scrutandone l’anima.
80 magnifiche opere – tra cui Signora bionda in abito da sera (1889 ca.), La signora in rosa (1916), Busto di giovane sdraiata (1912 ca.) e La camicetta di voile (1906 ca.) – sono protagoniste di una narrazione cronologica e tematica al tempo stesso.
La mostra Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque, con il contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in collaborazione con Arthemisia, con il patrocinio della Provincia di Asti, vede come sponsor il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ed è curata da Tiziano Panconi. Catalogo edito da Skira.