Studio e critica sull’influenza artistica nella società attuale

LA CULTURA ARTISTICA NELLA STORIA

Il culto del bello, la ricerca della forma e della miglior pennellata hanno fin dai periodi classici allietato i pensieri e le ambizioni di artisti, studiosi e ricercatori.

Nello scorrere del tempo questo ha caratterizzato la continua ricerca della perfezione, impreziosendo il panorama sapienziale artistico con uomini che hanno saputo trascendere la propria corrente e le proprie consuetudini.

Sfogliando i manuali o girovagando per i musei ci appare subito molto chiara l’esistenza simultanea di molte opere della stessa epoca pertinenti a stili, armonie cromatiche e forme completamente diverse.

La pittura ha da sempre rappresentato quindi non il punto di vista di una società o di un certo periodo storico, ma al contrario soltanto l’anima e la personalità degli artisti, che imbevendo il pennello nella loro esperienza, davano forma al proprio inconscio.

Per molti secoli i dipinti hanno rappresentato feroci critiche politiche o sociali rispetto alla società vigente, unendo di fatto il nobile principio dell’estetica con un aspetto maggiormente pubblicistico e attuale.

Opera emblematica di questo modo di concepire l’arte è Il campo italiano alla battaglia di Magenta, dipinto olio su tela realizzato dal macchiaiolo Giovani Fattori nel 1862.

Iconograficamente il quadro rappresenta la battaglia di Magenta nel momento in cui la compagine medica dell’esercito italiano si reca sul campo a prestare un irrisorio soccorso a tutte quelle vittime (si stimano circa 6 mila) che tale battaglia ha mietuto.

Rappresentare questo momento è un chiaro esempio di come il Fattori abbia voluto mettere in luce l’aspetto più crudo della guerra, omettendo invece i valori come la gloria e l’onore.

L’opera rimanda all’osservatore un messaggio chiaro e coinciso, esplicita infatti il più completo ripudio della guerra, che, come unica sorte, ha la morte e la sofferenza.

Le testimonianze artistiche oggi osservabili ci indicano tantissimi aspetti sugli usi, i costumi e le concezioni vigenti nelle epoche pregresse, e su come i popoli concepivano la bellezza di armonia e forma.

Ma se dovessimo fare quest’indagine in merito alla società di oggi nella quale ogni giorno ci muoviamo ed articoliamo le nostre vite, da cosa dovremmo partire?

CONCEZIONE ARTISTICA DI QUESTA SOCIETÀ

Il percorso di analisi in merito alla concezione artistica attuale deve necessariamente partire dall’analisi di una forte depressione insista nei giorni nostri.

Oggi vige un forte decadimento artistico che ha interessato tutti i settori della nobile realizzazione virtuosa.

Negli anni si è inserita, sempre più prepotentemente, la convinzione che sia necessario e più funzionale allontanarsi dalla perfezione classica, vista come perfetta ed irraggiungibile, per muoversi verso altri orizzonti caratterizzati invece dalla loro particolarità e originalità.

le rappresentazioni artistiche contemporanee colpiscono lo spettatore non più per la loro bellezza e perfezione ma quanto più per immediatezza e originalità.

Assieme a queste caratteristiche nuove, si unisce una straordinaria novità che ha questo tipo di concepire l’arte: le molteplici interpretazioni della medesima tela.

Una tela contemporanea, infatti, non può essere racchiusa in uno studio iconografico prettamente manualistico, non può essere concepita come oggettiva.

Può semplicemente essere osservata, e nasce esattamente per questo, per poter suscitare allo spettatore emozioni in base alla sua esperienza.

Le opere attuali sono diventate prettamente empiriste, suscitando quindi vibrazioni in base allo stato d’animo, al trascorso ed alla personalità dell’individuo spettatore.

Questo cambiamento rappresenta una grande rottura con la classicità, in cui prevaleva al contrario un tipo di opere stilisticamente perfette, impreziosite e ricercate nei minimi dettagli che suscitavano emozioni grazie al loro essere, al loro esistere.

Nei classici è la bellezza che conduce all’estasi l’osservatore che davanti a questa è passivo e subisce la bellezza e la maestosità.

Parliamo quindi di opere razionaliste.

IN MERITO AL FUTURO

Ciò che ogni amante della storia dell’arte si augura è che i cambiamenti avvenuti continuino a caratterizzare la storia e siano solo un sottile punto inserito nella linea del tempo che personifica l’arte.

Ciò che oggi vediamo appartiene al presente ed all’innovativo, ma con lo scorrere del tempo diventerà storia e sarà studiato e divinizzato.

Walter Benjamin, luminare studioso artistico e occhio critico contemporaneo, avvalora un particolare pensiero, secondo il quale un’opera ottiene un certo valore ed una certa riconoscenza in base alla sua aura. E che tale aura cresca sempre di più in base agli anni ed all’invecchiamento che di fatto la eterna. Come amanti del sapere e della conoscenza siamo chiamanti a volgere il nostro sguardo verso il futuro, lasciando però illuminare il cammino dai valori classici, in modo che la ricerca della Grande Bellezza possa comprimere tutte le concezioni, empiriste e razionaliste, di quadri, stati d’animo, parole, ideali e valori.

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