Quest’estate abbiamo visto Giuseppe Conte incentrare la sua campagna elettorale soprattutto al Sud, l’abbiamo ascoltato nei suoi comizi in giro per il Mezzogiorno al grido di “chi pensa di toccare il Reddito dovrà fare i conti con noi”, l’abbiamo visto muoversi in stile “Commentariolum petitionis” di Quinto Cicerone (il Manualetto di campagna elettorale redatto dal fratello di Marco T. Cicerone), dipingendosi come un vero “pater familias”, sempre tra le sue genti, tra “programmata” e “captatio benevolentiae” (ndr. Pubblicità e conquista della benevolenza), per ascoltare le testimonianze dei suoi elettori e provvederne ai bisogni.
Molto bene, no? E allora adesso cos’è andato storto? Lo vediamo insieme. mercoledì mattina, siamo nello studio di “Detto da voi”: un programma di Telelombardia.
Tra gli ospiti c’è anche il candidato della coalizione del centrosinistra, che vede Movimento 5 Stelle e PD insieme per sostenere Pierfrancesco Majorino alla presidenza della Regione Lombardia.
Alla domanda su come egli rilancerebbe la Film Commission di Regione Lombardia, Majorino replica: “La Regione Lombardia non è la Calabria, è una Regione che ha grandi potenzialità, un sacco di gente che si dà da fare, ha tante persone sul territorio impegnate in progetti sociali, culturali”.
È curioso come il candidato espressione della sinergia tra 5 Stelle e PD in Lombardia si lasci scappare simili dichiarazioni, a maggior ragione se è sostenuto anche da una forza politica che, nel Mezzogiorno, in occasione delle elezioni politiche di settembre, ci ha incentrato l’intera campagna elettorale.
Ecco dunque la doppia morale di una sinistra incoerente e slegata che corre a due velocità: Conte, con il suo partito, intende ripartire dal Sud, dal contrasto alla povertà, dal Reddito di Cittadinanza, dal reinserimento lavorativo e dall’inclusione sociale ma in Lombardia si fa rappresentare da Majorino, esponente del PD, per il quale il Sud ha tutt’altro che “grandi potenzialità” e “gente che si dà da fare”.
Un’uscita oltremodo contraddittoria e insensata, che fa luce su come a Sinistra l’eterogeneità di pensiero da Nord a Sud sia fin troppo disunita e diventa, specialmente in campagna elettorale, un grande punto a sfavore, a cui fare attenzione, se si vogliono scongiurare simili scivoloni, evitando una fuga di voti.
Che questo episodio sia dunque d’insegnamento perché, si sa, è nelle espressioni più spontanee come questa che viene fuori la vera natura dell’uomo.