Regione Lazio, Righini (FdI): “Sanità territoriale, cure domiciliari e chiusura del ciclo dei rifiuti. I giovani al centro della nostra azione di governo”

In vista delle elezioni regionali del Lazio del 12 e 13 Febbraio prossimi, abbiamo incontrato l’on. Giancarlo Righini, Consigliere Regionale uscente di Fratelli d’Italia e ricandidato nella lista del partito di Giorgia Meloni nel collegio di Roma e Provincia, a sostegno di Francesco Rocca come Presidente.

Buongiorno On. Righini e grazie per aver accettato il nostro invito. Le chiederei subito perché gli elettori dovrebbero scegliere il centrodestra?

Buongiorno direttore e grazie a lei per lo spazio concesso. Credo che dopo 10 anni di governo sia utile alla vita democratica delle istituzioni procedere ad un ricambio. Penso che le persone ancora indecise su chi votare il 12 e 13 Febbraio si debbano porre questo interrogativo, prima ancora di fare una scelta ideologica.

Il centrosinistra sostiene che una vostra vittoria ci riporterebbe indietro di 20 anni: accusandovi di essere i responsabili del commissariamento della sanità e dei buchi di bilancio. Cosa replica?

Dal 1995 al 2023 il centrodestra ha governato per 7 anni, la sinistra nei restanti 19. Come argomento mi pare debole. Piuttosto, dopo 10 anni sarebbe giusto presentarsi agli elettori con un bilancio delle cose fatte.

Lei come vede questo bilancio?

I cittadini sono i migliori giudici in questi casi. Basterà chiedersi se la qualità dei servizi e l’efficienza del sistema sanitario sia soddisfacente, oppure se i trasporti siano adeguati, o se ancora il tema della gestione dei rifiuti sia stato affrontato con incisività.

Quali sono le vostre proposte e le vostre priorità?

Sanità territoriale, cure domiciliari, chiusura del ciclo dei rifiuti con impianti commisurati alle esigenze dei territori e non più discariche indiscriminate, potenziamento infrastrutturale, efficentamento della rete di trasporti, politiche di sviluppo a sostegno di imprese e lavoratori, valorizzazione del comparto agricolo e turistico. Io vorrei soffermarmi su alcuni aspetti particolari con voi.

Tipo?

Lei dirige una redazione composta da giovani giornalisti e autori. Ritengo che la vostra generazione meriti una riflessione che vada oltre le schermaglie della campagna elettorale. La pandemia vi ha visto tra le fasce di popolazione più penalizzate. La DAD, la privazione della socialità, per non parlare di certi messaggi veicolati sui media in cui venivate additati come untori, hanno lasciato un segno che difficilmente sarà riparato. Sono in aumento i casi di disturbi alimentari, i ricorsi a farmaci e cure psichiatriche, e molto altro, che deve interrogare chi si candida a governare un ente come la Regione”.

Il bonus psicologo non va in questa direzione?

Credo si debba andare ben più in profondità nel problema. E’ cambiata la prospettiva. L’instabilità, l’insicureza, sono diventate realtà presenti ovunque, a volte indipendentemente anche dalle condizioni economiche di singoli e famiglie. Non è un tema sanitario ma sociale.

Come pensa si debba intervenire?

Il centro di tutto è il lavoro. Dal lavoro deriva la possibilità di immaginarsi in una condizione di vita a medio – lungo termine. Il lavoro dovrà essere l’ossessione della nuova giunta regionale che sarà guidata da Francesco Rocca”. Con quale ricetta? Giorgia Meloni ha sintetizzato nella formula di “lasciar fare chi vuole fare”. Traducendo: liberare le imprese dai vincoli burocratici, investire in formazione collegata al sistema produttivo, agevolare i processi di innovazione tecnologica e ricerca in ogni campo. Con una piccola aggiunta di cui in pochi parlano.

Quale?

Tutto ciò che attiene al tempo libero, all’accesso alle attività culturali, di svago e ricreative. Recuperare socialità significa migliorare la qualità della vita oggi. Pensare che la Regione non abbia da anni un assessore alla cultura fa riflettere su quanto per la sinistra questo ambito debba restare elitario, per pochi privilegiati. Noi invece pensiamo che accanto alla parola cultura risieda l’aggettivo popolare, ossia accessibile a tutti. Così come manca un assessore allo sport, che indica come si sia dimenticato il valore sociale, e le potenzialità economiche della pratica sportiva”. 

Francesco Rocca è del suo stesso avviso?

L’Avv. Francesco Rocca è la persona giusta per affrontare le emergenze del Lazio. Le grandi capacità manageriali, unite ad un profilo dalla spiccata sensibilità sociale, saranno la chiave per voltare pagina ad un ente che ha perso peso e prestigio a livello nazionale. Per il resto c’è la politica ed il centrodestra è una coalizione politica che da tale si comporterà in Consiglio Regionale.

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