La prima settimana del 2023 ha portato con sé un aumento dei prezzi riguardanti il carburante, i pedaggi autostradali e i biglietti dei mezzi pubblici.
Per quanto riguarda i combustibili, il rincaro è dovuto al taglio delle accise che era stato deciso dal Governo Draghi e che è scaduto il 31 dicembre 2022. Il provvedimento prevedeva un taglio dell’accisa di 25 centesimi di euro al litro che diventavano 30,5 centesimi di euro, considerando l’Iva. In seguito a questa decisione, Assoutenti ha stimato un aggravio di spesa per famiglia pari a +366 euro.
La situazione peggiore riguardante i carburanti si è verificata, in questi primi giorni del nuovo anno, presso le stazioni di rifornimento presenti lungo le autostrade che percorrono il nostro Paese. In particolare, ha fatto discutere il caso dell’autostrada A1 Roma-Milano dove in modalità servito la verde è arrivata a costare 2,392 euro al litro mentre il gasolio ha quasi raggiunto i 2,5 euro al litro (2,479 euro).
Il mondo della politica non è rimasto inerme di fronte all’aumento dei prezzi dei combustibili. Il Vicepresidente del Consiglio, nonché Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato: “Parleremo con il Presidente del consiglio, c’è qualcuno che fa il furbo”. Della stessa idea è il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, che ha etichettato come “speculazione” il prezzo di oltre due euro per litro di combustibile. Sui rincari del carburante, e per individuare eventuali speculazioni, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo.
Un’ulteriore stangata ai cittadini è arrivata da Autostrade per l’Italia che, a partire dal primo gennaio, ha ritoccato le proprie tariffe con un +2% su oltre metà delle tratte, al quale si aggiungerà un +1,3% a partire dal prossimo luglio.
Va ricordato che l’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi, nei mesi scorsi aveva parlato di una richiesta di aumento inferiore a quella che i conducenti si sono ritrovati a fronteggiare, pari all’1,5%.
Anche in questo caso si è espresso il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini dichiarando che si rischiava “un aumento che sfiorava il 5% che è stato scongiurato, e che nel nostro paese, l’incremento sulle tratte interessate è inferiore all’inflazione”.
L’ultimo rincaro, infine, riguarda il prezzo dei biglietti per viaggiare sui mezzi pubblici. Nelle principali città italiane il prezzo per singola tratta è lievitato di 10 o 20 centesimi come nel caso di Milano e Napoli, fatta eccezione per Roma dove, ad agosto, il prezzo aumenterà di addirittura 50 centesimi passando da 1,50 euro a 2 euro con un aumento del 33%.
Il 2023 insomma sarà l’anno dove muoversi, indipendentemente da che lo si faccia in auto o utilizzando i mezzi pubblici, costerà molto di più.