I nei: la prevenzione è la prima arma

I nei sono macchie della pelle dovute all’accumulo di melanociti, le cellule che producono melanina, ovvero il pigmento responsabile del colore della pelle e dell’abbronzatura. Di solito, si presentano sulla superficie cutanea come macchie di colore marrone, di forma ovale, in piano o rilevate. Inoltre, possono essere presenti sin dalla nascita o comparire successivamente. Generalmente, i nei non sono pericolosi ma vanno tenuti sotto controllo. 

Come trattare i propri nei

Ognuno di noi dovrebbe seguire delle regole per prendersi cura dei propri nei ed evitare il peggio. Innanzitutto, evitare l’esposizione al sole durante le ore più calde della giornata;  utilizzare sempre la crema solare, anche durante la stagione invernale (soprattutto se i nei sono esposti al sole come, ad esempio, quelli sul viso); e, infine, recarsi periodicamente dal dermatologo in modo da prevenire qualsivoglia tipo di malattia cutanea. La maggior parte delle persone ha, infatti, un neo con un aspetto diverso dagli altri, definito nevo atipico o displastico. In questi casi, il controllo dei nei è uno strumento molto importante per prevenire la formazione del melanoma, un tumore della pelle di tipo maligno che, se non curato, può portare alla morte. Come riporta la LILT, la Lega italiana per la lotta contro i tumori: “in Italia la stima dei nuovi casi di melanomi è tuttora approssimativa, ma si aggira attorno a 6.000 casi l’anno. Grazie alla diagnosi precoce, il melanoma è guaribile in una buona percentuale dei casi con interventi poco invasivi”. Oltretutto, negli ultimi dieci anni, a causa delle pessime condizioni in cui versa il pianeta, sono diventati più frequenti, persino  tra i giovani. 

La mappatura dei nei

Per la diagnosi precoce del melanoma e di altri tumori della pelle, l’esame della mappatura dei nei è di fondamentale importanza. Si tratta di una valutazione semplice e  non invasiva, a cui ci si dovrebbe sottoporre almeno una volta l’anno e fornisce una diagnosi precisa circa l’eventuale presenza di melanomi. La visita prevede l’utilizzo del dermatoscopio, il quale consente al dermatologo una visione diretta della superficie cutanea. Come spiega la Dott.ssa Donata Ferrari, Specialista in Dermatologia, Venereologia e Idrologia del Centro medico Spallanzani di Parma: “L’importanza di questa valutazione è certamente quella di individuare immediatamente il problema, ma anche di visualizzare ed archiviare le immagini delle macchie pigmentate sospette per poi poterle confrontare con le foto scattate successivamente e rintracciare eventuali segni di alterazione. Negli ultimi 20 anni le modalità di trattamento non sono molto cambiate ma è aumentato notevolmente il numero dei melanomi asportati in fase precoce. Ciò risulta particolarmente evidente in quelle aree in cui sono state condotte delle campagne di prevenzione secondaria. Si tratta di un aspetto determinante perché il melanoma cutaneo ha un’evoluzione nel tempo che è strettamente correlata allo spessore raggiunto nella pelle al momento della sua diagnosi e asportazione. Per spiegarlo più in dettaglio, se il melanoma è confinato agli strati cutanei superficiali, la prognosi risulta generalmente buona, con guarigione del paziente. Viceversa, la prognosi si aggrava notevolmente con un aumento progressivo del rischio sul paziente se il melanoma raggiunge gli strati più profondi e vascolarizzati del derma perché ha avuto tempo di accrescersi prima della sua identificazione ed asportazione”. Se effettuata privatamente, la mappatura dei nei ha un costo che va dagli 80 ai 150 euro, ma esistono anche delle associazioni che erogano numerosi servizi di prevenzione gratuiti che hanno ambulatori situati in diverse parti d’Italia. 

La prevenzione è la cura migliore

Oggi, grazie alle moderne tecnologie, prendersi cura della propria pelle non è così difficile come sembra. Le diagnosi, in poco tempo, permettono di valutare i nei presenti sul nostro corpo in modo tale da catalogare quelli ritenuti a rischio. Essi, poi, andranno tenuti sotto controllo o eventualmente asportati. La presenza dei nei non deve allarmare, ma occorre tenere a mente che può diventare pericolosa e perciò richiede una valutazione da parte di un medico specialista in modo tale da prevenirli prima che sia troppo tardi.

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