L’incanto di Elsa Morante

La bellezza di eventi come Più Libri più Liberi, Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, è racchiusa nelle occasioni che si riescono a creare in soli cinque giorni: la possibilità di incontrare il tuo prossimo autore preferito, di acquistare quel libro che ti cambierà la vita o magari solo di approfondire quell’argomento che da sempre ti ha affascinato nel mondo della cultura. 

La presentazione di Elsa Morante. L’incantatrice, nuovissima opera di Rossana Dedola edita da Lindau Edizioni, rappresenta un ottimo esempio per descrivere l’ambiente di una fiera come questa. Nei 45 minuti di dibattito tra l’autrice e l’attore e regista Arturo Cirillo, gli argomenti affrontati hanno svelato alcuni lati nascosti di una delle figure più iconiche della letteratura del secondo Novecento. 

Scrivere una biografia è un compito estremamente difficile, si tratta di raccontare la vita di un’altra persona attraverso i propri occhi con la responsabilità di restare il più fedele possibile alla realtà dei fatti. Decisamente arduo, poi, di fronte ad una storia come quella di Elsa Morante: una donna dall’incredibile talento che si è fatta strada in un ambiente letterario fortemente maschilista tanto da definirsi “scrittore” e mai scrittrice. Rossana Dedola non si è tirata indietro, anzi, ha abbracciato questa sfida cercando di rendere giustizia ad una figura così poliedrica. 

Quale miglior modo di illustrare questa vicenda se non partendo dal luogo di inizio, il quartiere Testaccio di Roma, in cui la Morante ha trascorso i primi dieci anni di vita. Una “periferia nel cuore di Roma” come giustamente cita l’autrice. La conoscenza di questa realtà fa capolino tra le parole delle sue opere: le scene, il lessico ma anche le dinamiche sociali di cui narra, sono tutti segnali di una consapevolezza che non poteva essere acquisita attraverso gli studi di un esterno ma che può derivare solo da un’esperienza in prima persona.

Non solo il Testaccio, però, Elsa Morante ha toccato con mano anche l’opulenza dei patrizi nella lussuosissima Villa Massimo, divenendo testimone diretta di due stili di vita agli antipodi. Da questa formazione così variegata nasce una poetica unica ideata da un occhio attento che osserva, comprende e trasmette quelle che sono le tragiche criticità di una società così divisa.  

E così, di capitolo in capitolo, le luci e le ombre della personalità di Elsa Morante trovano vita in queste pagine, da un lato, tracciando nuovi percorsi per l’analisi e l’interpretazione della sua eredità culturale; dall’altro, mettendo a nudo l’animo combattivo senza dimenticare la spiccata sensibilità. 

Probabilmente la peculiarità di una qualsiasi biografia è proprio il suo autore. Non si tratta, infatti, di un romanzo in cui la trama è un fattore fondamentale per la valutazione globale dell’opera. Qui non ci si aspettano grandi colpi di scena nella trama, è più interessante ricercare l’approccio di chi scrive analizzandone non solo le scelte stilistiche ma proprio il metodo di ricerca e le informazioni che ha deciso di approfondire o meno.  

In Elsa Morante. L’incantatrice Rossana Dedola ha deciso di contribuire agli studi sulla celebre autrice mettendo il lettore nelle condizioni di considerare nuovi punti di vista. Durante l’incontro, ha tenuto più volte a sottolineare come non si sia accontentata delle singole informazioni, ma ha voluto andare a fondo inserendo all’interno del suo libro sia scritti inediti conservati all’interno dell’archivio, sia nuovi testimoni con cui ha avuto la possibilità di confrontarsi. Non è entrata nella vita di Elsa Morante dal portone principale, ha costruito una nuova porticina per scorgere dettagli altri che aiutano a comprendere un po’ di più quali siano stati gli stati d’animo e i contesti del vissuto da cui poi nascono capolavori come L’isola di Arturo o La Storia

Attraverso questa nuova visione si vuole dare un nuovo credito alla figura di questa autrice, troppo spesso considerata un’ombra dei grandi nomi da cui era circondata, troppo spesso descritta da parole di Moravia o Pasolini e meno dalle proprie. 

Rossana Dedola con Elsa Morante. L’incantatrice vuole dare una nuova legittimità a quest’artista, non sottoforma di adulazione quanto di nuova visione della sua realtà. Vuole raccontare chi è stata quella persona che stava dietro una scrivania e che ha ideato opere così attuali anche a distanza di decenni. Una persona complessa, sopravvissuta alle sue tragedie, che ha lottato contro i propri fantasmi ma che lascia sempre trasparire tra le sue parole un filo di speranza.

La sognatrice di un mondo che forse, davvero, questi ragazzini riusciranno a salvare. 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here