Il pensiero della settimana: nutrite amore

La difficoltà sempre più viva e indomabile di provare amore per il prossimo è un elemento su cui prestare molta attenzione.

Tante volte si sente parlare di egoismo, mancanza di empatia e disinteresse verso i problemi altrui. Senza estremizzare, possiamo affermare che sì, oltre che un mero luogo comune, oggi giorno è molto più diffuso il concetto di badare a sé stessi anziché di cooperazione.

La difficoltà di vivere in una società sempre più competitiva e veloce ha come conseguenza – umana e naturale – l’innesto sempre più feroce nei singoli di uno spirito di sopravvivenza molto elevato.

Premesso ciò, un essere umano pensante non può fare a meno di osservare la realtà ma, soprattutto, non può dimenticare il senso di appartenenza ai propri simili.

La competitività dilagante, però, non può essere il giustificativo a tutto ciò che facciamo. Se nella nostra quotidianità non siamo gentili con il prossimo e accettiamo anche dei piccoli soprusi – se così si possono chiamare – non possiamo realizzare l’obiettivo più grande, stare bene con noi stessi.

Osservare e provare empatia per i drammi altrui è sintomo di intelligenza emotiva, equilibrio e maturità. La vita è piena di ingiustizie ma se queste diventano la scusante, alle nostre sofferenze ed azioni, non andremmo da nessuna parte.

Ovviamente non bisogna per forza raggiungere lo stadio più elevato dell’anima, come le dottrine orientali ci insegnano. Un pò di furbizia e la giusta cattiveria per raggiungere i propri obiettivi serve sempre ma questo non deve danneggiare gli altri, non deve essere una lotta con il prossimo.

Quello che tutti noi possiamo fare è inseguire i nostri obiettivi e lottare con noi stessi, difenderci dai soprusi, se non sono così estremi, accettarli e cercare di vivere serenamente ricordandoci che siamo tutti su questa terra e nessuno la possiede.

Abbiamo tutti diritto ad essere felici e ritagliarci il nostro spazio.

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