Dott.ssa Cristiana Avenali, responsabile dell’ufficio di scopo “Piccoli Comuni” della Regione Lazio, spiega ai microfoni di Lanterna l’importanza dei piccoli comuni (realtà al di sotto dei 5000 abitanti) e come la Regione Lazio stia valorizzandone la storia e le qualità.
Qual è il ruolo dell’ufficio di scopo “Piccoli Comuni”?
Tale ruolo gestisce, in un certo senso, la delega del presidente Zingaretti e ha l’obiettivo di sostenere i nostri piccoli comuni. Un patrimonio ricchissimo, formato da 275 realtà che rappresentano la nostra storia e le nostre tradizioni. L’obiettivo della Regione Lazio è supportarli e capire quali sono le necessità del territorio, affinché possiamo fornire loro gli strumenti utili per crescere. Il futuro riparte dalle tradizioni.
Si può dire che l’inaugurazione di Palazzo Malatesta (Civitella San Paolo, RM), tenutasi sabato, è un esempio di riqualificazione di piccoli comuni?
Assolutamente sì ed è anche un ottimo risultato del bando “Un paese ci vuole” dedicato proprio ai piccoli comuni. Questo bando nasce con l’intento di sostenere le piccole realtà, perciò non possono parteciparvi comuni più grandi di 5000 abitanti. Inoltre, è un bando molto ampio: i comuni possono partecipare con idee e progetti che riscoprano i loro ruoli e recuperino pezzi delle loro tradizioni; senza questo bando, molti comuni non avrebbero trovato altra possibilità. Con tre bandi distribuiti sul territorio, abbiamo erogato 15 milioni di euro e abbiamo finanziato oltre 350 progetti, almeno uno per ogni piccolo comune. È fantastico, poi, recarsi qui e scoprire quello che è stato fatto.
Prima la pandemia, ora la recessione economica. I piccoli comuni ne risentiranno?
Durante la pandemia i piccoli comuni sono stati una grande riscoperta, perché molti hanno riaperto le seconde case per rifugiarsi altrove, lasciando le metropoli. In luoghi come questo, Civitella San Paolo, in tanti hanno ritrovato serenità e sicurezza, grazie agli spazi ampi. C’è stata poi anche una riscoperta del turismo: non potendo andare altrove, si è riscoperto il turismo di prossimità, che non è affatto un turismo di ripiego, ma di qualità. Così è incrementata perfino la popolazione residente. Mi preme aggiungere anche un altro punto: la “festa dei piccoli comuni”, da noi caldamente voluta, ripetutasi già per cinque edizioni nella cornice di Villa Borghese, è stato il momento perfetto per mostrare le bellezze dei piccoli comuni verso la città di Roma. Questo ha incrementato fortemente i flussi turistici.
Vi aspettate un forte contributo dal PNRR verso i piccoli comuni?
I contributi da parte del PNRR già stanno arrivando. Un’opportunità interessante, per la quale stiamo aspettando i decreti attuativi, è il PNRR dedicato alle comunità energetiche nei piccoli comuni: 2.2 miliardi di euro, di cui 88 milioni per il Lazio, destinati a creare opportunità di lavoro e sviluppo sostenibile, nonché a far fronte alle difficoltà energetiche.