Paolo Trancassini, coordinatore regione Lazio per FDI, deputato e avvocato, con un lungo trascorso di politica vissuta sul territorio, fa parte della squadra di politici, amministratori e “tecnici” che Giorgia Meloni ha voluto con sé nella nuova legislatura, eletti sull’onda del largo consenso che il partito ha ottenuto. Rapporti con gli alleati, PNRR e nuovo governo.
Onorevole Trancassini, a che punto siamo con la formazione del nuovo governo?
Innanzitutto deve esserci l’incarico da parte del Presidente della Repubblica, senza il quale non può esservi governo. Giorgia Meloni sta lavorando più del solito; noi siamo fiduciosi che, quando arriverà l’incarico, Giorgia presenterà in tempo breve il suo governo. Il primo governo di destra.
Giorgia Meloni è stata molto dura nel rispondere a Silvio Berlusconi riguardo a quegli appunti in cui risultavano alcune scritte spiacevoli nei riguardi della vostra leader. Qual è la posizione della Meloni con gli alleati?
Distinguerei un episodio dai rapporti con gli alleati. Io sono coordinatore del partito nel Lazio e posso affermare che, da anni, lavoro serenamente coi nostri alleati. Abbiamo raggiunto traguardi importanti come la vittoria a Frosinone, l’elezione al primo turno a Rieti, recentemente la sfiducia a Coletta (sindaco, ndr) a Latina. Il centrodestra, laddove è unito, va bene. Poi è chiaro che ci siano degli incidenti di percorso, ma una coalizione forte li supera, così come brillantemente verrà superato anche questo.
Quali sono le priorità del nuovo governo?
La principale è mantenere un rapporto dialettico con il popolo. Dopo tanti anni, ci sarà di nuovo finalmente un governo scelto dal popolo. Questa dovrà essere la stella cometa: continuare a parlare col popolo, con i corpi intermedi e dare un impulso al mondo del lavoro. Sono certo che il futuro governo saprà risollevare la nazione con il lavoro, facendo emergere la genialità italiana. Non è l’assistenzialismo, di certo, la soluzione ai problemi.
Secondo lei è opportuno rivedere il PNRR?
Nessuno ha pensato di rivederlo. Il PNRR ha un suo sistema di monitoraggio che è imposto dalla comunità europea. Nei primi sei mesi è stato già fatto e monitorato dal governo Draghi; d’ora in avanti si controllano le scadenze e si verifica lo stato di avanzamento. Noi siamo consapevoli anche di questa partita, nella quale cercheremo di ottimizzare al meglio le risorse per evitare che qualcosa possa non essere investito.