In questa campagna elettorale concentrata su energia e guerra c’è stato poco spazio per gli altri temi e i giovani non hanno fatto eccezione. Oltre al danno, la beffa. Quando si è parlato ai giovani lo si è fatto tentando di raggiungerli in maniera goffa su social come TikTok o Twitch.
Quando si è parlato dei giovani lo si è fatto sottolineando che dovrebbero essere rieducati con sport o leva o che dovrebbero avere mance e mancette.
Emblematico il caso delle “devianze giovanili”. Ma quali sono i veri problemi dei giovani?
- Tra i giovani italiani under 30 sono neet il 23,3 %. La media tra i coetanei europei è del 13,7 %.
- Gli under 30 che vivono dai genitori sono l’86.9% in Italia. In Europa sono il 67.6.
- Tra i ragazzi che vanno a scuola abbandonano precocemente gli studi il 13.5% degli italiani, il 10.2% dei coetanei europei.
- Tra tutti i giovani il tasso di occupazione è al 29,8 per cento. In Europa è del 46,1.
- Tra i giovani che vogliono lavorare la disoccupazione è al 22% .In Europa è la metà.
- Tra i giovani lavoratori part time Il 78,3% vorrebbe farlo full time. In Europa la media è del 25.6%.
- L’andamento delle retribuzioni medie della fascia d’età 15-29 anni dal 1975 al 2019 è stato sempre decrescente e Il 38% dei lavoratori 25-34 è overqualificato per il lavoro che fa.
- Abitare in zone degradate è due volte più probabile se sei giovane e non anziano.
- Vivere in povertà è tre volte più probabile se sei giovane anziché anziano.
- La ricchezza mediana degli over 65 è 12 volte più alta di quelli degli under30.
Si potrebbe continuare all’infinito.
Nella statistica la deviazione è una misura della differenza tra il valore osservato di una variabile e qualche altro valore, spesso la media di quella variabile.
E i giovani italiani hanno meno di chi è coetaneo, ma è nato in un altro paese e molto meno di chi è nato in Italia, ma prima di loro. Queste sono le vere “devianze” giovanili alle quali la prossima legislatura dovrà dare risposta.