Il pensiero della settimana: la fragilità come forma d’arte

La Fragilità è una forma d’arte, un connubio di umanità e dolcezza, presente in tutto ciò che ci circonda. Un fiore mosso dal vento pronto a staccarsi da terra o a spezzarsi in due, un pezzo di ghiaccio lasciato al sole, un bicchiere di vetro che cade da un tavolo, un albero al centro di un incendio che divampa, le ali di un farfalla, una candela lasciata sul tavolo in terrazzo in una notte d’estate quando tira il vento. Un foglio di carta sotto la pressione delle mani di uno scrittore che ha sbagliato il suo testo, che da li a poco si strapperà.

È una foglia in autunno, un fiammifero acceso intinto in un bicchiere d’acqua.

Tutto questo è Fragilità.

Eppure, tutto ciò che ho indicato per raccontare questa emozione è funzionale a qualcosa, esiste per un motivo.

Con il bicchiere ci bevi, con un fiammifero crei il fuoco, con il foglio ci scrivi. Tutto ciò che è in natura o è stato costruito dall’uomo è fragile se paragonato a qualcos’altro.

Tutto ciò che è funzionale o vivo è caratterizzato da Fragilità. Ecco se anche tu non fossi fragile, forse non saresti anche utile o, semplicemente, non esisteresti.

La Fragilità non è un male è una caratteristica vitale e imprescindibile. Bisognerebbe guardare a questo stato dell’anima con un’accezione positiva, è forse l’unica cosa che ti caratterizza e allo stesso tempo ti avvicina agli altri e a ciò che ti circonda.

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