Procida racconta: la Capitale dove la cultura non isola

Quest’anno, dall’8 al 12 giugno, riparte finalmente il Festival letterario che vede Procida al centro dei riflettori. Si tratta di sei autori in cerca di personaggio, un’iniziativa che vedrà sei penne nazionali e internazionali sbarcare sull’isola con l’obiettivo di trovare, in soli tre giorni, una voce procidana di cui raccontare. 

Il Festival: Procida al centro

Nato da un’idea di Chiara Gamberale e della casa editrice Nutrimenti – che dal 2014 è una forte presenza sull’isola -, questo Festival intende riportare Procida all’attenzione degli scrittori. 

Il desiderio è quello di ascoltare, conoscere e condividere storie che si basano sulla bellezza e sull’unicità delle relazioni umane. Il tutto nel suggestivo panorama di una perla del Golfo di Napoli che da sempre ha attratto il mondo della letteratura. Persino la formula è unica nel suo genere: sei scrittori arriveranno a Procida e avranno tre giorni per scegliere come proprio personaggio uno degli abitanti dell’isola. Questo personaggio sarà il protagonista del racconto in cui dovranno emergere la sua storia, il suo legame con l’isola e altri aneddoti vari. Alla fine dei tre giorni, questi racconti verranno letti in pubblico, in un’atmosfera altamente suggestiva ed emotivamente partecipata. Nutrimenti, invece, provvederà a raccoglierli tutti in un’antologia dedicata solo ed esclusivamente a Procida.

Gli ospiti di quest’anno saranno: Michele Bravi, Concita de Gregorio, Donatella Di Pietrantonio, Fabio Genovesi, Paolo Nori e l’irlandese Gavin Francis, primo autore straniero a partecipare al Festival, il quale  ha scritto un libro sulle isole. 

Negli anni, il Festival ha portato sull’isola diversi scrittori di un certo calibro: Nicola Lagioia, Walter Siti, Massimo Gramellini, Melania Mazzucco, Nadia Terranova e tanti altri. 

“L’isola di Elsa”, un omaggio alla scrittrice di Arturo

Si deve tornare a raccontare di questa splendida isola, Capitale della Cultura 2022, con lo stesso amore e con la stessa passione con la quale lo fece Elsa Morante descrivendo, non solo il suo Arturo ma anche il suo fortissimo legame con una terra che mai avrebbe voluto abbandonare. Ed è proprio a questa scrittrice che sarà dedicato l’incontro del 9 giugno, quando Emanuele Trevi parlerà proprio de “l’isola di Elsa”. 

«Ah, io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei d’essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell’acqua». 

Tutta la potenza dell’isola traspare in un libro che può essere paragonato a una fotografia: dei vicoli, delle spiagge, delle grotte, delle barche. Bellezze nascoste che i nostri occhi vedono tramite quelli del piccolo Arturo, che si accontenterebbe di essere il pesce più brutto del mare pur di poter nuotare in quelle splendide acque.

A Procida la cultura non isola

Sarà un’occasione per parlare di letteratura, di libri, di cultura. I sei scrittori potranno presentare i loro libri e confrontarsi con un ambiente in cui «la cultura non isola». È così, infatti, che l’isola presenta questo Festival, sostenendo che «Le rotte ci portano in un luogo, Procida. Potenza di immaginario e concretezza di visione ce la mostrano come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni naturali. Procida è aperta. Procida è l’isola che non isola, laboratorio culturale di felicità sociale». 

Emozionanti e profonde le parole che Chiara Gamberale dedica all’isola: «Procida finalmente torna a Raccontare. Bella senza farlo apposta, uguale solo a te stessa, Capitale della Cultura, non vediamo l’ora di ascoltarti».

“Bella senza farlo apposta”: questa è Procida e, come tale, proprio grazie a questo Festival,  emergerà. 

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