Si sono aperte il 24 maggio le offerte vincolanti per l’acquisto di quote del capitale sociale di Italia Trasporto Aereo S.p.A, messe sul piatto dal MEF nel quadro della privatizzazione della nuova compagnia aerea di bandiera, nota come “ITA Airways”.
Riassumiamo brevemente l’agenda del Governo: la ripresa dei voli passeggeri, l’aumento del costo del kerosene, e soprattutto siglare il closing entro dicembre 2022 per assicurare la transazione dalle politiche del 2023 sono le pressioni principali. Si aggiungano la definizione di incentivi più trasparenti alle low cost e se sborsare o meno 400 mln€ di ricapitalizzazione entro il 2022. Il MEF per questo sta già valutando – secondo ricostruzione del Corriere della Sera – la migliore tra le due offerte prevenute per ITA, e si riserva prima del signing (seconda metà di giugno) di richiedere modifiche.
La prima offerta giunta viene dal consorzio Certares Management LLC – Delta Air Lines, Inc. – Air France-KLM S.A.. Il fondo statunitense che accompagna i due giganti atlantici dell’aria potrebbe investire 580 mln€, seguito per 120 mln€ dai franco-nederlandesi e per 100-150 mln€ dagli americani, per un’offerta complessiva tra gli 800 e gli 850 mln€ di Equity Value, sebbene non si sia precisata la quota del capitale desiderata. Air France, in particolare, si sta ricapitalizzando per 2,26 mld€ al fine di rimborsare almeno i ¾ degli aiuti di Stato ottenuti in questi ultimi anni ed ottenere così il via libera ad acquisire soglie superiori al 10% del capitale sociale di altre società, limite che attualmente non può valicare. Accompagna l’offerta un blando business plan: focus su rotte in Nord America, integrazione con Air France e Delta ed ingresso nella joint venture capitanata da Virgin Atlantic. Tale scelta di presentazione potrebbe tradire una natura spiccatamente “finanziaria” dell’offerta, lasciando presagire che prima o poi il fondo Certares faccia exit cedendo le sue quote ad Air France-KLM magari tra 2026 e 2027, come ipotizza il Corriere.
Molto più “industriale” e focalizzata sul business è l’offerta presentata da MSC Mediterranean Shipping Company SA – Deutsche Lufthansa AG: 1 mld€ per l’80% di ITA (20% ai tedeschi, 60% al colosso svizzero del trasporto navale), per un Equity Value complessivo di 1,25 mld€, distaccato di circa 400 mln € dall’offerta di Certares. Si accompagna un piano industriale di medio periodo: presenza dello Stato al 20% per i primi 3 anni, integrazione in piattaforma commerciale di Lufthansa, sviluppo rotte in Sud America e Nord America, focus su cargo e Milano-Linate, nonché studi di intermodalità treno-aereo su rotte domestiche.
Sebbene le offerte mostrino palesemente chi vuole investire per mero ritorno finanziario e chi vuole integrare industrialmente ITA, ambedue i competitor puntano a sviluppare la compagnia su rotte transatlantiche, cercando partnership con i colossi già presenti. Gli unici ambiti in cui ITA può sottrarsi alla competizione spietata delle low cost.