Arrivando al Salone Internazionale del Libro di Torino, mi ha colpito scoprire che Alessandro Gassman avesse scritto un libro dal titolo Io e i #Green Heroes. Perché ho deciso di pensare verde; non sapevo del suo interesse e impegno nell’ambito della sostenibilità. Seguendo il suo evento, nel quale è stato intervistato da due membri di Friday for Future, Tommaso Piacenza e Luca Sardo, ho apprezzato la sua idea di raccontare la storia di persone, cooperative ed aziende (da piccole a grandi), che si impegnano nello sviluppare progetti e idee ecosostenibili per ridurre l’impatto del cambiamento climatico attraverso la sua storia, quella di un personaggio pubblico, seguito da moltissime persone.
Da quando è nato suo figlio Leonardo, Alessandro Gassman ha sentito l’esigenza di mettersi al servizio della causa e di usare la sua popolarità per convogliare messaggi che possono essere utili a sensibilizzare, informare e in parte a risolvere i tanti problemi che il pianeta ha. Perché da quel momento, ha capito che bisognava cercare di migliorare la situazione per le generazioni future.
Per questo motivo, ha iniziato a cercare sulla rete esperti o persone impegnate sull’ambito della sostenibilità e, grazie a Twitter, ha avuto la possibilità di conoscere Annalisa Corrado, un ingegnere meccanico che fa parte dell’associazione Kyoto Club Roma, della quale è referente per le attività tecniche. Annalisa si occupa di trovare soluzioni ai problemi climatici, pertanto, Gassman si è rivolto a lei per avere delucidazioni e capire quale fosse realmente la situazione e quali potessero essere i percorsi possibili da fare per poter agire sull’ambito della sostenibilità. In questi incontri sono stati fondamentali per l’attore, poiché gli hanno fatto capire che il messaggio da mandare non doveva essere drammatico ma positivo; le tecnologie ci sono e sono pronte, bisogna solo mettere in luce chi già le adopera con successo.
Da qui nascono i #Green Heroes, che, come detto in precedenza, sono privati cittadini o aziende che, in Italia, intraprendono con successo un economia ecosostenibile. Essi sono l’esempio vivente di come l’essere umano possa essere non solo la specie più dannosa ma anche l’unica ingrati di trovare delle soluzioni che potrebbero salvare il pianeta.
Da oltre tre anni ormai, sia attraverso la stampa, i media e in Io e i #Green Heroes. Perché ho deciso di pensare verde, Gassman parla di come è entrato in contatto con queste persone, di quello che fanno e soprattutto, di quanto siano straordinarie in tutti i settori del lavoro. I #GreenHeroes riescono, infatti, a fare cose incredibili: hanno creato una sorta di rete, una sinergia unica che ha portato centinaia di persone a collaborare, dando vita a posti di lavoro, ricchezza e benessere, gli elementi chiave in grado di garantire un futuro al nostro pianeta.
Chi ad oggi intraprende un percorso di economia sostenibile ha maggiore possibilità di successo, quindi, non è solo una questione di fare qualcosa per il nostro domani ma anche per il nostro oggi, perché lo sviluppo di energie alternative e il riciclo dei materiali sono vera e propria ricchezza.
L’idea di creare un inceneritore per risolvere il problema dell’aumento di immondizia nella città è molto dibattuta a Roma in questo momento. Il livello di differenziazione dei rifiuti, infatti, è estremamente basso ed evidenzia tutte le limitazioni portate da una lunga burocrazia e la disattenzione dei cittadini che vanno a ridurre la possibilità di sviluppare il cambiamento di cui abbiamo bisogno.
I Green Heroes sono riusciti, prima di tutti, a vedere proprio questa possibilità di cambiamento, ottenendone anche vantaggi a livello economico. Costruire, ovviamente, è sempre più faticoso che distruggere e bruciare è più facile che dividere e riutilizzare ma questa non sempre può essere l’unica soluzione.
Fra tutte le aziende che compongono i Green Heroes ci sono anche alcune multinazionali come ERG, la quale si occupa di produzione di energia. Diversi anni fa, essa si occupava solamente di produzione di carburanti dai combustibili fossili. Oggi, dopo aver compiuto un immenso lavoro, è riuscita a cessare la distribuzione di sostanze inquinanti (come la benzina), diventando una delle maggiori produttrici di energie rinnovabili, mantenendo gli stessi affari e di conseguenza senza dover compiere tagli al personale.
Per quanto riguarda, invece, aziende medio-piccole ci sono attività che stanno producendo un determinato tipo di vernice che assorbe l’anidride carbonica, così da ridurne i livelli all’interno e all’esterno delle nostre case.
Ognuna di queste aziende, che vengono citate nel libro di Gassman, fa attività simili con l’intento di ridurre il più possibile gli impatti dell’uomo sulla natura e in più, sviluppando ricerche per trovare sempre più soluzioni sostenibili o meno impattanti sulla natura.
Il libro, oltre a raccontare di impegno sostenibile, indugia anche su episodi divertenti della vita privata dell’attore, i quali coinvolgono la famiglia e gli amici che non sempre possiedono la stessa sensibilità nei confronti della natura e sicuramente non hanno un rapporto così stretto con essa (non come lo ha Gassman almeno). Tuttavia, grazie ai suoi racconti o esperienze, anch’essi, col tempo, hanno cambiato idea. Ne è un esempio il suo amico Gianfranco Tognazzi, il quale aveva un vero terrore per ogni tipo di animale ma, dopo aver passato giorni e giorni di riprese con la troupe e i rangers, insieme agli Orango Tango – il cui significato è “uomini della foresta” – per girare un film nel Borneo, ha capito che non sono pericolosi. Ha iniziato a dare loro da mangiare, a fare loro foto… questo ci fa capire come, nonostante le paure iniziali, chiunque può ricredersi osservando gli animali, niente affatto pericolosi, più da vicino.
È anche – e soprattutto – attraverso le fotografie che si riesce a parlare (parafrasando Daniel Pennac) ed è per questo che il World Press Photo ha deciso di rivolgere uno sguardo particolare alla crisi climatica e a coloro che l’hanno saputa raccontare con i loro scatti.
I ricavati del libro di Gassman saranno devoluti per la piantumazione di alberi da frutto, in terreni gestiti da associazioni che si occupano di persone in difficoltà (donne che hanno subito violenza ade esempio) e, ad ogni acquisto, verrà piantato un albero.
Per quanto riguarda, invece, il rapporto del cinema con il cambiamento climatico, dice Gassman: «Fino ad ora il cinema ha mancato di affrontare questo argomento ma sono sicuro che possa e debba fare molto di più, anche attraverso attori e registi», come lo stesso Gassman, quindi, ma anche Leonardo DiCaprio, i quali si sono impegnati molto per la sensibilizzazione del pubblico, utilizzando la loro popolarità per far conoscere questi argomenti così importanti.
Bisogna ricordarsi che facciamo parte di un ecosistema ed è tutto concatenato; anche le notizie ambientali che ci giungono dall’altra parte del mondo sono importanti e, pertanto, non dobbiamo far finta di non sentirle ma, anzi, cercare di capire come risolvere i problemi di tutti, perché il nostro pianeta è piccolo ed abbiamo solo quello.