Ode a Vincenzo Mollica, un grazie a Mara Venier

Non che Vincenzo Mollica abbia bisogno di questo encomio. È più il piacere di scrivere su un grande ed immenso giornalista, uno che ha intervistato praticamente tutti. Al quale tutti vogliono bene. Questo lo sapevamo già, non state leggendo nulla di nuovo, ma a volte fa bene ricordarlo. Non solo perché viviamo tempi strani e complicati nel quale si dichiara sempre meno il bene e la benevolenza e sempre più l’odio e la rabbia. Tempi nei quali si deve dimostrare, a tutti i costi, di volere il male di una persona. Ecco, Mollica è l’esatto contrario. È un mix tra la locuzione andreottina per la quale ‘’se non puoi parlare bene di una persona, allora è meglio che non ne parli’’ e la massima più banale, ma mai scontata ‘’se indossi un sorriso, avrai sicuramente degli amici’’.  

E Mollica di amici ne ha tanti, tantissimi. Dalla tv, al cinema passando per la musica e lo spettacolo. L’intuizione di Mara Venier, nella recente puntata di Domenica in, si è dimostrata vincente. Perché, senza ipocrisia, la tv ci ha abituato negli ultimi anni soprattutto, a raccontare sempre di meno l’amore e sempre di più il suo esatto contrario. Mara, invece, ha celebrato Vincenzo nel filo rosso dell’amicizia, la più alta forma di amore e condivisione. Adriano Celentano, Mogol, Francesco Guccini, Fiorello, Carlo Conti, Enrico Mentana, Giorgio Panariello, Stefania Sandrelli, e tanti altri. Con un successo di ascolti e, qui ammetto che la cosa mi ha sorpreso, anche di interazioni social. Un fiume di commenti, pensieri positivi, aneddoti e ricordi simpatici. Una delle poche volte, occorre ammettere, in cui anche un social ostico e difficile come Twitter, ha fatto emergere un coro unanime di apprezzamento. Per i “twittaroli” più incalliti, questa sarà una bella novità.  

L’umiltà, l’ironia, l’abnegazione: Mollica, nel salotto di Domenica in, ha dimostrato una lucidità di pensiero come pochi. E la solita articolazione di frasi che sembrano scritte e non, incredibilmente, formulate in quel preciso istante. È questo che conquista il pubblico da anni. Un modo di raccontare che appassiona, intrattiene e insegna. Perché traspare una cultura musicale, cinematografica e televisiva che pochi, oggi, possono vantare. Grazie maestro Mollica, animo buono dal sorriso gentile. E con la battuta sempre pronta. Perché, anche noi, vorremmo lasciarci quella libertà che hai ricordato: mandare anche i direttori, quando necessario, “a quel paese”.  

E grazie Mara Venier, perché la festa umana prima e televisiva dopo, a Vincenzo Mollica, vuol dire semplicemente amicizia. La più alta forma di amore, dicevamo.  

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