“La guerra in Ucraina, che condanniamo ancora una volta in maniera ferma e netta, sta causando effetti devastanti e tragici non solamente agli esseri umani, ma anche agli animali. Nello specifico, siamo fortemente preoccupati per quanto sta accadendo al canile di Borodyanka, località situata a pochissimi chilometri da Kiev, rimasto abbandonato dopo che la città è stata occupata dalle truppe russe. Nel canile sono ospitati circa 500 animali tra cani e gatti, rimasti chiusi nelle loro gabbie da oltre un mese senza né cibo né acqua. Inutile dire quanti atroci siano le sofferenze alle quali questi poveri esseri sono sottoposti anche se, come Rivoluzione Ecologista Animalista, abbiamo motivo di pensare che giusto un miracolo potrebbe aver risparmiato qualcuno di loro dalla morte. Alla luce di tutto, dunque, abbiamo scritto alla ambasciata russa poichè reputiamo immediata e urgente l’apertura di un “corridoio verde”, visto che quello di pochi giorni fa ha escluso il canile per pochissimi chilometri, che permetta ai veterinari e volontari di raggiungere il rifugio per verificare lo stato degli animali qualora qualcuno di essi sia riuscito a sopravvivere. Più in generale, siamo dell’opinione che ci debba essere una attenzione istituzionale sinceramente più costante e continua in merito a quanto sta accadendo agli animali ucraini. In molti casi, infatti, stiamo assistendo a una solidarietà e a un sostegno “spot” che cavalcano l’onda mediatica di singoli personaggi “famosi” che sembrano prodigarsi per il bene animale quando, in realtà, il loro obiettivo personale è più semplicemente quello di crearsi l’immagine di “salvatore della patria”. In conclusione, l’auspicio è che si aiutino tutti gli animali indistintamente e senza tornaconti personali, perché tutti gli animali hanno pari dignità. Rivoluzione Ecologista Animalista lavora tutti i giorni per questo”. Così, in una nota, il segretario nazionale del partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.
Home Regione Lazio Ucraina, Rea scrive alla ambasciata russa su canile di Borodyanka: “Intervenure subito”
Un dolore troppo grande ..da quando ho letto circa 2o giorni fa..non campo piu..io credo siano già morti povere creature di stenti di freddo e di paura ..ringrazio i volontari che li hanno abbandonati ..potevano liberarli almeno e la direttrice che sapeva e diceva che gli animali stavano bene..e questa schifosa guerra fatta per gli interessi di tre criminali
Questo è un crimine! Il mio pensiero è per tutti quegli animali che non hanno avuto scelta abbandonati e lasciati morire di stenti senza che nessuno ,neanche chi dirige a il canile abbia avuto pietà di loro.Sono tutti morti!!! Tutti! E questo mi fa soffrire incredibilmente.
Una cosa mostruosa e da vili abbandonarli rinchiusi senza scorte di cibo e acqua o meglio liberarli! Tradirli cosi”! C”e” chi e” rimasto con i suoi animali a morire insieme se era il caso,,,,, E c”e” chi pure critica adesso. Pazzesco!
È una sofferenza immensa, quella che i poveri e innocenti animali hanno provato e stanno provando. Non riesco a smettere di pensarci e star male x loro, dolore, tanto e solo dolore….
Buongiorno, questa terribile situazione ha fatto soffrire molto anche me, avrei voluto che ci fosse stata la soluzione anche per quei poveri animali; non ho capito però se sono stati abbandonati o se invece non hanno potuto ricevere assistenza perché i volontari non avevano accesso. Speriamo in un miracolo!
La volontaria che li ha abbandonati scappando e lasciandoli rinchusi in gabbia senza cibo e acqua e”la responsabile della tragedia. Gli aiuti arrivati ad altri rifugi erano possibili alla fine ma non per questo e” da accusare di protagonismo quando tutto e” incominciato dalla fuga della responsabile, C’e’ CHI invece e’rimasto e non ha abbandonato il rifugio , con i gli aiutanti preparato a morire con i suoi animali e mai usarli come cibo,. Ecco la verita;!
I volontari che sono fuggiti dovevano prima aprire le gabbie questa e’ la prima cosa da fare in modo che anche gli animali potessero scappare. Se scappi tu devono poter scappare anche loro. Non mi sento di giudicare i volontari perche’ la guerra e’ guerra ma aprire le gabbie era la prima e unica cosa da fare subito.