Alessandro Orsini, professore di Sociologia del terrorismo presso l’Università della Luiss, ha dovuto rinunciare al suo ruolo di ospite qualificato a Carta Bianca, trasmissione di Rai 3 condotta da Bianca Berlinguer.
La recessione del contratto da 12 mila euro ha scatenato una polemica sui principali media e social network. Infatti, alcuni ritengono che Orsini sia stato allontanato dalla trasmissione perché le sue tesi sullo scontro russo-ucraino sarebbero “scomode”.
Orsini è un esperto di geopolitica ed è stato ospitato più volte da programmi televisivi, per chiarire dinamiche di politica internazionale.
Prima ancora del “licenziamento”, era nata una controversia per l’ingente compenso percepito dal Professorealla Rai e per le sue presunte posizioni “filo-russe”.
Ad oggi, svariati quotidiani lo accusano di porre sullo stesso piano aggressore e aggredito, facendo riferimento ai differenti livelli sui quali si troverebbero Vladimir Putin, l’invasore, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’invaso che deve difendersi. Il quotidianoLinkiesta ha persino riproposto alcuni articoli, pubblicati dall’Osservatorio sulla sicurezza internazionale della Luiss (febbraio-aprile 2021) — di cui Orsini è il direttore —, nei quali veniva difesa l’efficacia del vaccino russo Sputnik, mai autorizzato dall’Ema. È doveroso aggiungere, però, che le pubblicazioni risalgono a un periodo di grande incertezza, nella quale ci si domandava ancora quali potessero esseri i reali effetti dei vaccini.
Tralasciando, tuttavia, i suoi trascorsi, c’è da dire che, nelle sue ospitate, il Professore non si è mai espresso a favore di Putin; al contrario, si può dire che abbia cercato, in maniera professionale, di analizzare le posizioni e le ambizioni delle diverse nazioni coinvolte nel conflitto.
Orsini è convinto che l’obiettivo dell’Occidente, nel contrasto russo-ucraino, sia prettamente geopolitico e non umanitario. Il dilungarsi della guerra gioverebbe, in particolare modo, al presidente statunitense Biden e alla Casa Bianca, e questo per due principali motivi: osservare il potenziale degli armamenti russi, in previsione di un futuro scontro Russia-USA, e avvantaggiarsi dell’affaticamento e indebolimento della Russia.
Allora l’Europa, armando l’Ucraina, non lavorerebbe per un compromesso delle parti e, soprattutto, non lo farebbe, secondo Orsini, demonizzando il “nemico”, ovvero Putin. Descrivere il Capo di Stato russo come un mostro o un delinquete non concorrerebbe a raggiungere un effettivo accomodamento russo-ucraino; umanizzarlo, al contrario, permetterebbe di razionalizzare la guerra e ragionare in maniera lucida. Questa è la tesi di Orsini.
Effettivamente, la tendenza a brutalizzare e stereotipare il nemico, durante i conflitti bellici, è un fenomeno studiato e acclamato a livello sociologico. L’appello di Orsini all’Europa e all’opinione pubblica è, quindi, quello di non banalizzare gli accadimenti, di non scindere dicotomicamente tra buoni e cattivi ma di essere ragionevoli per poter aspirare a una pace realistica.
Ovviamente, esistono persone qualificate, al di là della polemica popolare, che si oppongono alla visione del professor Orsini, ritenendo l’appoggio dell’Europa alla resistenza ucraina doveroso e onorevole, nonché politicamente efficace.
Rimane lo sconcerto per gli attacchi, spesso gratuiti, mossi a Orsini, nonché per il suo congedo forzato da Carta bianca. Sul proprio profilo privato di Facebook, il Professore ha così commentato: “Apprendo che la Rai ha deciso di rescindere il mio contratto stipulato per sei puntate con Carta Bianca. Molte altre trasmissioni di informazione mi avevano offerto compensi ben superiori a quello della Rai. Ho scelto Bianca Berlinguer perché penso che sia una garanzia di libertà. Questa libertà va difesa. Per questo motivo, annuncio che sono pronto a partecipare alla trasmissione di Bianca Berlinguer gratuitamente…”
Sono con te caro prof.
Conforta vedere che c’è ancora qualcuno in grado di ragionare.