Onorevole Cirinnà,
Lei non solo ha offeso i valori di milioni di persone, cioè di coloro che hanno costruito una famiglia fra tante difficoltà quotidiane, di coloro che conservano una fede in un mondo infedele e di coloro che amano la terra che li ha partoriti, ma ha anche perso l’occasione per scusarsi. Poteva essere semplicemente uno slogan “di merda” e goliardico, molti si sarebbero indignati (compreso chi scrive), ma l’irritazione sarebbe scemata poco più tardi. Invece no: Lei ha voluto ribadire che Dio, Patria e Famiglia rappresentano una vita schifosa, paragonata alla feccia, senza alcun rispetto. Neppure un “ho sbagliato”.
Il suo odio verso il Creatore nasce dalle scuole, che Lei ha frequentato presso le suore? Il suo disprezzo per la famiglia sorge dalle sue idee di unità familiare e pari diritti, Lei che ha dato il nome alla legge sulle unioni civili? E, infine, il suo sdegno per la patria scaturisce dal suo pensiero, che vorrebbe accogliere chiunque – anche illegittimamente – arrivi nel nostro territorio?
Cirinnà, Lei vive di contraddizioni, ma sappia che il mio risentimento è già passato. Difatti, ogni annuncio, perfino il suo, ha un lato positivo: d’ora in poi chiunque vorrà immaginare una vita di merda, saprà a chi pensare.
Dio, Patria e Famiglia esclusi, s’intende.