Dall’8 marzo 1977 si celebra la giornata internazionale della donna che è una ricorrenza significativa della quale chiunque conosce la storia e i motivi dell’istituzione. Quest’anno le Nazioni Unite hanno proposto una campagna per la giornata internazionale – incentrata sugli obiettivi dell’agenda 2030 – per promuovere il superamento della disparità di genere, il messaggio della quale è: “Think Equal, Build Smart, Innovate For Change”. Seguendo tale fil rouge, il segretario generale pronuncia un discorso stimolante e chiaro, affermando che: “In questa Giornata internazionale della donna, assicuriamoci che le donne e le ragazze possano dare forma alle politiche, ai servizi e alle infrastrutture che hanno un impatto su tutte le nostre vite. E sosteniamo donne e ragazze che stanno abbattendo le barriere per creare un mondo migliore per tutti”.
Mentre le direttive delle Nazioni Unite sono ben definite, in Italia – invece che recepirle e cominciare a lavorare per superare tale gap – dobbiamo continuare a stupirci, negativamente, dei messaggi, volantini, video, ecc relativi a tale manifestazione.
Da lunedì ad oggi, due campagne in particolare hanno colpito l’opinione pubblica: quella di Trenitalia e quella della Lega di Crotone.
Trenitalia, ad inizio settimana, ha pubblicato sul suo sito internet un messaggio nel quale annunciava che l’8 Marzo tutte le donne a bordo dei treni Frecciarossa
avrebbero ricevuto in omaggio una caramella al limone (Fino ad esaurimento scorte, non c’è neanche per tutte le passeggere!). Ora la domanda che sarà sovvenuta a tanti è come mai Trenitalia non abbia acquistato abbastanza caramelle; altre domande è meglio forse non porsele o forse ci diranno che è una Candid Camera.
Nel frattempo il circolo della Lega di Crotone diffonde un post in cui ci si chiede chi siano coloro che offendono la dignità della donna – fin qui illuminante! -, ma le domande continuano ipotizzando dei colpevoli, tutt’altro che colpevoli. Ne emerge un messaggio che sembra essere fresco della stampa di Gutenberg e nel quale si afferma che si offende la dignità della donna non difendendo il suo ruolo tradizionale volto alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia.
La giornata internazionale della donna dovrebbe diventare, in Italia e altrove, un momento di riflessione e discussione per capire dove stiamo andando e cercare di trovare il binario consigliato dall’UNwomen dal quale siamo ancora troppo distanti materialmente e culturalmente, se una grande azienda e un circolo del partito di maggioranza non capiscono quanto siano fondamentali degli strumenti per superare il gender gap.
Ricevere in dono una caramella, sicuramente, potrebbe essere piacevole, se non pubblicizzato con squilli di tromba, ma è preoccupante sentire ancora gente che crede che sia dignitoso solo il ruolo tradizionale della donna; indubbiamente non tutte le donne al mondo vogliono una carriera sfavillante o ricoprire importanti ruoli istituzionali, ma a quelle che lottano per raggiungere le posizioni apicali delle aziende o dei loro Stati bisogna dare la possibilità di raggiungere tale obiettivo. Bisogna, per tali motivi, difendere e lottare per le donne che credono nel loro ruolo tradizionale, ma anche per quelle donne che credono alla parità di genere.