Blocco camion in Canada: I Convogli della (Non) Libertà e la risposta di Trudeau

Le proteste in Canada per le restrizioni Covid non si fermano dopo la terza settimana e il Premier corre ai ripari. L’obbiettivo è fermare le proteste violente nelle città, ma soprattutto ristabilire l’ordine commerciale al confine con gli Stati Uniti. Arrestata la promotrice delle proteste.

Alcuni punti ci sono utili per fornire delle chiavi di lettura al contesto canadese:

  1. Blocco al confine: Paese che vai, protesta che trovi. I camionisti canadesi hanno bloccato le strade da più di 10 giorni. Se all’inizio sembrava solamente una dimostrazione, la lunga fila di camion per gli asfalti canadesi, ormai ribattezzati “I Convogli della Libertà”, ha completamente paralizzato un paese. Oltre al totale stallo a livello di traffico, la paura più grande è il rallentamento dell’arrivo di beni di prima necessità e in seconda battuta i commerci strettissimi con i cugini a stelle e strisce, dato che i convogli occupano i principali valichi di confine, fino a fermare il 25% degli scambi tra i due paesi. A proposito di questo, proprio qualche giorno fa in una telefonata tra il Presidente canadese Justin Trudeau e l’omologo statunitense Joe Biden, vi è stata una concorde presa di posizione per allentare il blocco e riportare la situazione alla normalità, con il premier canadese che ha rassicurato lo statunitense preoccupato dal non arrivo di merci. Dopo la telefonata, il giudice Marawetz ha comunicato alla Polizia del Canada di poter sgomberare i blocchi anche con l’uso della forza quando di dovere. 

2. Emergencies Act: Le proteste non si sono affievolite e Justin Trudeau ha dovuto mettere mano all’Emergencies Act. Invocandolo, il Primo Ministro ha rafforzato i propri poteri e dichiarato l’emergenza nazionale, evento che non accadeva da mezzo secolo circa. Ora si deve aspettare il consenso del Parlamento, poi si potranno restringere i diritti civili per ripristinare l’ordine pubblico, tra questi anche le norme di viaggio da un’area all’altra del paese. Qualche giorno fa, le proteste sono divenute ancora più pericolose, soprattutto nella capitale Ottawa, messa a ferro e fuoco, tanto che il governatore dell’Ontario ha dichiarato la sospensione del pass vaccinale già da Marzo, scavalcando il governo centrale. Trudeau è corso ai ripari proprio con lo stato d’emergenza nazionale, per evitare altre prese di posizione di governatori locali.  

3. Il nodo della discordia: Uno dei più grandi punti che ha scatenato l’interminabile protesta è proprio l’immissione dell’obbligo del pass vaccinale per alcuni luoghi e categorie. Diverso dal nostro Green Pass, ma comunque molto stringente. 

4. Precedenti: L’ultima volta che è stato invocato l’Emergencies Act era il 1970 e il Premier era Pierre Trudeau, padre dell’attuale Primo Ministro, il quale lo aveva usato per inviare l’esercito a causa del rapimento, e poi uccisione, di un attachè dell’ambasciata britannica in Quebec e del Ministro Pierre Laporte.

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